Ultimo aggiornamento 18 Maggio 2022
Hypno è il primo romanzo di Alessandro Pasquinucci. La storia ruota attorno alla misteriosa applicazione “Pendulum”, che spinge a superare delle sfide sempre più complesse e che ben presto si trasforma in trappola.
Mi fa un effetto strano intervistare/torturare Alessandro, che ora ha 26 anni. L’ultima volta che l’ho visto, che era anche la prima, aveva forse 3 anni, dentro Radio Babilonia, dove ho lavorato insieme al suo papà Stefano. Per farlo giocare, Stefano gli dette una trombetta di Carnevale. Lui la afferrò con sicurezza, era piccino, stava a malapena in piedi, girò al volo la trombetta e la impugnò tipo microfono e disse bello fiero: “Ecco a voi Stefano!”. Mi ricordo che mi vennero le lacrime dalle risate. Se il buongiorno si vede dal mattino, Alessandro è nato per diventare famoso!
La tortura!
Come e quando nasce l’idea del libro?
L’idea alla base di Hypno risale a circa 6 anni fa, quando avevo in mente di sviluppare una web serie da pubblicare su YouTube. Il progetto non andò in porto, ma mi permise comunque di delineare lo spunto su cui poi basare la trama principale del romanzo.
Qualche anno dopo infatti – più precisamente nella primavera del 2019 – si presentò l’occasione giusta: poter partecipare a un importante concorso di letteratura per ragazzi. Con questo obiettivo mi misi subito al lavoro, recuperando dal cassetto degli spunti il soggetto di Hypno, che nella sua primissima versione si chiamava “The App”.
Il romanzo – una versione ridotta rispetto a quella pubblicata – non fu selezionato tra i finalisti, così approfittai dei mesi successivi per rimetterci mano e ampliarlo nei contenuti.
Nello stesso anno partecipai e vinsi il concorso “Fiaba e Disfiaba” indetto da “La Memoria del Mondo” con una fiaba sul tema della disabilità in chiave tecnologica. Questo mi ha permesso di conoscere la realtà della casa editrice – che ci tengo a ribadire: è anche una libreria nel centro di Magenta – e iniziare una collaborazione, prima in veste di grafico, con la realizzazione della copertina dei romanzi di Laura Orsolini – che tra l’altro è stata anche l’editor di Hypno – e di Luigi Valenti, poi come scrittore.

Di cosa parla? Facci un riassuntino!
La storia ruota attorno all’arrivo di una misteriosa applicazione chiamata “Pendulum” che spinge a superare delle sfide sempre più complesse. A lanciarle è un fantomatico Dottore che si fa chiamare Hypno – da qui il titolo del libro – che fin da subito sembra un po’ troppo umano rispetto a un semplice algoritmo. L’applicazione diventa virale, in particolare modo tra gli adolescenti, che vogliono mettersi in gioco, ma ben presto, quello che comincia come un divertente passatempo, si trasforma in una trappola in grado di manipolare le menti di chi la utilizza. Nella città di Indigo infatti, iniziano a verificarsi strani episodi: atti vandalici, pericolose acrobazie, incidenti.
Quando suo fratello scompare in circostanze misteriose, Rebecca – la protagonista del romanzo – dovrà fare i conti con la propria personalità pur di andare avanti, cercando di salvare se stessa e le persone a cui vuole bene da un destino di morte.
Perché, come dice Hypno “Se cominci a giocare devi arrivare fino in fondo”
Quali difficoltà hai incontrato durante il processo lavorativo, dall’idea alla libreria?
Onestamente non ho riscontrato grandi difficoltà nelle fasi che hanno preceduto la pubblicazione di Hypno. È stato un percorso “in discesa” e mi ritengo fortunato per questo. Infatti, so per certo che non è così comune poter aver una possibilità del genere, al giorno d’oggi, in un campo difficile come quello dell’editoria.
Essendo un lettore esigente, ho cercato di strutturare il romanzo con una trama solida e intrigante, unita a una scrittura scorrevole.
I consigli ricevuti in fase di editing, inoltre, mi hanno permesso di affinare ancora di più lo stile e la comunicazione di alcuni messaggi specifici. Trattandosi di un testo rivolto in primo luogo agli adolescenti infatti, è necessario avere un occhio di riguardo maggiore rispetto a chi scrive per adulti. Come veicolare alcuni messaggi senza fare delle prediche è la difficoltà maggiore e ne va sempre tenuto di conto in fase di stesura del libro.
La difficoltà più grande, a ripensarci, forse arriva proprio adesso. L’obiettivo è infatti quella di riuscire a farsi conoscere – ovviamente procedendo per gradi – nel panorama narrativo italiano. Trattandosi di un esordio in un settore così prolifico e competitivo, devo ammettere che un po’ d’ansia c’è, ma spero di giocare bene le mie carte.




Parliamo dell’impronta di famiglia! Ovvero la passione per Viareggio: c’è in questo libro?
La passione e l’attaccamento verso la città sono un fattore indiscusso della mia personalità. Chiunque mi conosca sa quanto sia legato a Viareggio, alla sua storia e alle sue tradizioni: una per tutte il Carnevale dove, fin da adolescente, ho partecipato attivamente sia nell’ambito musicale, sia “sporcandomi” le mani nella colla di farina.
Questo di sicuro grazie anche alla passione di mio padre Stefano, che mi ha trasmesso fin da bambino l’amore per la città e tutta la cultura che le ruota attorno.
Hypno è ambientato in una fittizia cittadina balneare italiana che ho chiamato Indigo, all’interno della quale ho disseminato – in modo quasi inconscio – dettagli ed elementi in cui un lettore attento riuscirà di sicuro a distinguere alcune caratteristiche proprie di Viareggio. Del resto, sono dell’idea che il luogo dove si vive e le persone che vi abitano, nel bene o nel male, servano sempre come fonte di ispirazione per le storie che si vogliono raccontare.
“…mio padre Stefano mi ha trasmesso fin da bambino l’amore per la città e tutta la cultura che le ruota attorno”




Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!
Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata!
Contattami!
Parlaci del progetto “Le Perle di Viareggio”
“Le Perle di Viareggio” riassume bene l’attaccamento che ho nei confronti della città.
Si tratta di un progetto ideato e realizzato con Daniele Maffei, presentatore e voce ufficiale delle principali manifestazioni viareggine, che si pone l’obiettivo di raccontare le bellezze del territorio in chiave social e con uno storytelling adatto a tutti.
Un vecchio diario e una bussola magica fanno da filo conduttore alle varie puntate – 8 in totale – portando gli spettatori a vivere un viaggio in alcuni dei tanti luoghi simbolo di Viareggio. Il progetto, di cui ho curato anche le riprese e il montaggio, è interamente social e condiviso sui canali YouTube e Facebook di Daniele Maffei.
L’idea è stata subito sposata con entusiasmo dal Comune di Viareggio, che ha concesso il patrocinio all’iniziativa.




Raccontaci un aneddoto curioso che riguarda il libro
Occupandomi di grafica, ho avuto la possibilità di ideare e realizzare anche la copertina del romanzo. È stata una bella opportunità, in quanto, la maggior parte delle volte, l’autore non ha voce in capitolo sull’aspetto grafico.
Avevo ben chiaro cosa raffigurare e cosa trasmettere fin da subito, ma non riuscivo a trovare una figura che potesse incarnare bene lo spirito del libro. Questo fino a quando non mi è venuto in mente di coinvolgere mia cugina Flaminia che – non nuova a prestarsi alle mie richieste artistiche – ha subito accettato di farsi immortalare, interpretando così il personaggio di Rebecca: la protagonista del libro.
La cosa buffa è che, una volta inserita all’interno dello smartphone in cui è letteralmente imprigionata, in pochi sono riusciti a riconoscerla, se non con qualche piccolo suggerimento.




Progetti futuri?
I progetti futuri sono tanti e in continua metamorfosi. Come direbbe mia nonna sono “un’anima in pena”, in quanto non riesco mai a stare fermo a livello progettuale e creativo. Nell’ambito della scrittura posso anticipare che è in cantiere la pubblicazione di un nuovo romanzo per il 2022: un progetto al quale credo molto e che vede uno sviluppo, sia al livello stilistico che di contenuto, di alcuni aspetti che si possono già riscontrare all’interno di Hypno.
In parallelo, sto ragionando su altre trame e soggetti da fissare su carta – spero – il prima possibile. Poi ci sono le canzoni di Carnevale e tutto il resto, ma questa è un’altra storia…








Chi è Alessandro Pasquinucci
Nato a: Pietrasanta
Il: 4 giugno 1995
Vivo a: Viareggio
Che lavoro faccio: copywriter e art director
“Come direbbe mia nonna sono “un’anima in pena”, in quanto non riesco mai a stare fermo a livello progettuale e creativo”
Dove potete trovarlo
Facebook pasqui.95
Instagram alexpasqui
E-mail pasquialex@libero.it




Li torturo tuttiiiii!!!
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Bravo ALESSANDRO PASQUINUCCI. ???un grazie a CINZIADONATI. Sempre sul pezzo??
Grazie mitica Antonellaaaaa <3