Ultimo aggiornamento 7 Febbraio 2023
L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 16 marzo 2014
Abbiamo avuto l’onore e il piacere di incontrare Alfonso Cuarón (7 Premi Oscar) nel corso di un incontro semplice (“organizzato in fretta”, come ha sottolineato il sindaco di Pietrasanta Domenico Lombardi) organizzato dal Comune di Pietrasanta.
Proprio qui è molto probabile incontrare il regista mentre accompagna i figli a scuola o li va a riprendere.
Una persona semplicissima, estremamente modesta, estremamente silenziosa.
Nel settembre scorso scelse Pietrasanta per l’anteprima mondiale (dopo il Festival di Venezia) del suo ultimo lavoro, “Gravity”, che gli ha valso 7 statuette all’86° edizione dei Premi Oscar, svoltasi il 2 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles. Cuarón, come abbiamo appreso nel corso di questo breve incontro, riceverà molto presto la cittadinanza onoraria del Comune di Pietrasanta.
Nel 2004 Cuarón dirige il terzo film della saga di Harry Potter, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”.
Nel 2013 firma “Gravity”, con George Clooney e Sandra Bullock, vincitore nel 2014 di sette Premi Oscar.





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D: Cuarón, tra poco diventerà cittadino onorario di Pietrasanta…
R: Prima di tutto, mi dispiace che il mio italiano è brutto e lento (ride). Ringrazio tutti per questa sorpresa bellissima, sono commosso. Questa gente e questo posto mi hanno accolto a braccia aperte.
D: Passa molto tempo a Pietrasanta…
R: La vita mi ha portato a Pietrasanta. È stata una buona fortuna. È una bellissima coincidenza stare in un posto dove la cultura e la creatività sono parti integrali della comunità. Ancora più importante è la semplicità, una semplicità generale, di tutti. Quando parlo di semplicità, parlo di generosità. Questo è un posto immensamente generoso.




D: Le coincidenze…
R: Le coincidenze sono tante. Con l’artista Gustavo Aceves ci siamo conosciuti venti/trenta anni fa. Poi come va la vita… Io sono andato in un posto, lui in un altro posto e abbiamo perso i contatti. E in quale posto ci siamo rincontrati? A Pietrasanta! È un onore grandissimo stare qui con questi illustri artisti, è una fortuna che questa sia una comunità di artisti tanto importanti.
D: Poi c’è la famiglia
R: Abbiamo parlato della vita e della sua generosità, che ha voluto per me le due cose magiche Bu e Olmo e il veicolo, la grande Annalisa Bugliani (NdR, si riferisce ai due figli e alla ex moglie, che risiedono a Pietrasanta).




D: Progetti futuri?
R: Questo è il prossimo progetto: la vita, seguire una continuità con i miei bambini. In generale, portare i bambini a scuola la mattina, tornare a prenderli a mezzogiorno, portarli al Conservatorio a Lucca, tornare a casa, la cena, i compiti…
D: Progetto filmico?
R: Io non ho pensato qual è il prossimo progetto filmico. Preferisco che il prossimo progetto nasca dalla vita e non dalla tendenza di un circolo chiuso che è il business, sarà un progetto che è un’espressione di vita.
D: Tornerà in Messico?
R: Torno a Pietrasanta, che mi ha adottato come casa, ma Messico è nel mio cuore.




D: Se fosse stato tra i giurati dei Premi Oscar, quale film avrebbe preferito?
R: “Gravity”! (ride) C’erano tanti bei film quest’anno che non sono stati nominati. L’Accademia è stata generosa con me, ma io credo che questa premiazione sia un’espressione limitata rispetto all’espressione filmica mondiale. Ci sono tantissimi bei film in tutto il mondo. “La grande bellezza” è uno dei film più importanti di questi anni.
D: Girerà un film in Toscana?
R: Sarebbe un’esperienza bellissima, perché potrei stare vicino ai miei bambini. Potrei cercare un progetto con scrittori italiani ad esempio…
“Torno a Pietrasanta, che mi ha adottato come casa, ma Messico è nel mio cuore”
D: Pensa a un ritorno alle origini, tipo “I figli degli uomini”?
R: Ma non so veramente quale sarà il prossimo progetto. Ho sempre detto che “Gravity” è stato una specie di errore di calcolo imprevisto! In quel momento pensavo che stavo facendo un piccolo film intimista e non pensavo a un progetto che poi è durato cinque anni, essendo realizzato con tutta una questione tecnologica…
D: Quali scrittori italiani le piacerebbero per un eventuale film?
R: Sono ammiratore di tanti scrittori italiani. Ho parlato con Pietro Grossi, uno scrittore toscano che io ammiro.
D: Allora vuole fare un thriller?
R: Forse farò un noir…
D: Perché, dopo gli Oscar, è venuto prima a Pietrasanta, piuttosto che andare in Messico?
R: Perché i miei bambini Bu e Olmo sono a scuola qui! (ride)




Chi è Alfonso Cuarón
Alfonso Cuarón cresce a Città del Messico, dove studia cinema e filosofia all’UNAM. Dopo la laurea, inizia a lavorare nella televisione in Messico, prima come tecnico e poi come regista, figurando come co-regista di alcuni film locali. La sua prima regia per il grande schermo è del 1991, con il film “Uno per tutte”, che narra le vicende di un omosessuale che scopre di aver contratto l’AIDS. La pellicola riscuote successo prima in Messico e poi nel mondo. Il regista Sydney Pollack rimane tanto favorevolmente impressionato dalla sua opera prima da ingaggiare Cuarón per un episodio di “Fallen Angels”, una serie televisiva di genere noir. Nel 1995 Cuarón gira il suo primo film prodotto negli USA, “La piccola principessa”, un adattamento del romanzo di Frances Hodgson Burnett. Anche il lavoro successivo di Cuarón è l’adattamento di un’opera letteraria: una versione in chiave moderna di “Great Expectations” di Charles Dickens intitolata “Paradiso perduto” (1998) e interpretata da Ethan Hawke, Gwyneth Paltrow e Robert De Niro. Segue nel 2001 “Y tu mamà también”, un dramma provocatorio e controverso sulle traversie di due adolescenti messicani ossessionati dal sesso. Nel 2004 Cuarón dirige il terzo film della saga di Harry Potter, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”. Del 2006 è “I figli degli uomini”, liberamente tratto dal romanzo omonimo della scrittrice P.D. James, un drammatico e disperato affresco di un futuro prossimo, che affronta con crudezza la tematica dell’immigrazione e della decadenza dei valori nella società occidentale. Nel 2013 firma “Gravity”, con George Clooney e Sandra Bullock, un film di fantascienza ambientato nello spazio, che racconta la lotta per la sopravvivenza di due astronauti alla deriva nell’orbita terrestre, vincitore nel 2014 di sette Premi Oscar.
“Questo è il prossimo progetto: la vita, seguire una continuità con i miei bambini”
Gli Oscar vinti
La pellicola diretta da Alfonso Cuarón ha vinto l’Oscar per gli straordinari effetti speciali, per la regia, per il sonoro, per il montaggio sonoro, per la fotografia, per il montaggio e per la colonna sonora.




La trama di “Gravity”
La storia mirabolante di “Gravity” è quella degli astronauti Ryan Stone (Sandra Bullock) e Matt Kowalsky (George Clooney). Entrambi sono intenti a lavorare ad alcune riparazioni di una stazione orbitante nello spazio, quando vengono travolti da una violenta tempesta di detriti. L’impatto è così rovinoso che entrambi restano a vagare nello spazio, cercando in maniera disperata il modo di tornare a Terra. In mezzo, tentativi mozzafiato e scene da togliere il respiro.
FOTOSERVIZIO DI IACOPO GIANNINI
GRAZIE A LORENZO SIMONINI PER IL SUPPORTO TECNICO
Li torturo tuttiiiii!!!
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Bellissimo un altro colpaccio della nostra super CINZIADONATI. UNA VERA TORTURATRICE?. Grazie ANTONANI
Grazie Antonellaaaaa :-*