Ultimo aggiornamento 19 Giugno 2022

Una donna eclettica, che nel mondo dello spettacolo ha ricoperto svariati ruoli: da cantante ad attrice, da organizzatrice di eventi a pittrice.
Quando le si chiede “Che lavoro fai?”, risponde “Artista. Attualmente anche scrittrice”.
“La pelle del serpente” è il suo primo romanzo.

annabella calimani

La tortura!

Che lavoro fai?
Domanda difficilissima! Il mio è un lavoro non-lavoro, perché da sempre mi occupo di arte e spettacolo. Ho cominciato da ragazza con la musica, il teatro e il cinema, poi ho continuato dirigendo centri artistici e lavorando in tv come autrice.
Da molti anni mi dedico alla pittura ma al tempo stesso scrivo.
Ho cominciato scrivendo poesie, poi sceneggiature per il cinema e ora il mio primo romanzo.

Come nasce l’idea di questo romanzo?
Non c’è stata un’idea e neppure la volontà precisa di scrivere un libro, è successo e basta… Inverno 2020, prime notizie sul Covid in Cina, serate davanti al camino e voglia di scrivere ciò che mi passava per la testa, anche se non aveva niente a che fare con il famigerato virus.
Da un pensiero ne è nato un altro e poi un altro ancora; in breve tempo ho capito che dovevo raccoglierli in un file.
Da lì, senza che me ne accorgessi, è nato il romanzo.

È autobiografico?
Lo spunto è autobiografico, perché sono io che racconto spicchi di vita, esperienze, aneddoti, fantasie, sogni.
Tutto il resto arriva come arriva una tempesta: inaspettata, violenta e bellissima.
“La pelle del serpente” è la vita che nasce, cresce, muore e risorge dalle sue stesse ceneri; è un racconto che spoglia di tutte le certezze, ti scuote e ti attende.
Apparentemente semplice, ti accompagna in un percorso inaspettato, a volte impervio, ma estremamente purificatore…

Raccontaci il tuo processo creativo e in quale punto – se c’è – hai incontrato difficoltà
Il mio processo creativo, come sempre, è estremamente istintivo, primitivo e pulsionale. Non penso a ciò che voglio fare o devo fare, ma lascio che il fiume dei pensieri e delle emozioni mi travolga; solo così posso comunicare adeguatamente, con la pittura e con la scrittura. Le difficoltà a volte subentrano quando devi mettere insieme in maniera adeguata tutto ciò che il fiume ha portato.

“Ho cominciato scrivendo poesie, poi sceneggiature per il cinema e ora il mio primo romanzo”

cinzia donati giornalista e blogger 2

Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!

Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui

Qual è il complimento ricevuto che ti ha fatto più piacere?
Quello che mi ha fatto una editor alla quale avevo spedito la prima stesura per sapere cosa ne pensasse: “Salve ho letto il suo romanzo. Come ben scrive lei ‘…L’anima è quella piccola cosa, nascosta dentro uno scrigno che si trova in una zona difficile da individuare, fra il cuore, lo stomaco e i polmoni credo… Ma la sua esatta collocazione non l’ho ancora trovata…’
L’anima del suo romanzo se dovessi immaginarla, la rappresenterei color fucsia, in morbide scie, forse bordata di panna come la schiuma di onde formose. Così la schiettezza dell’esposizione mi colpisce anche nella peculiarità delle descrizioni dei rapporti uomo/donna, bambina/madre e sempre donna/animale.
Scorrevole, armonioso, non pecca, anche se è assente il dialogo.
Mi piace davvero.”

Quale invece la critica che ti ha dato più fastidio?
Critiche negative per ora non ne ho ricevute, in generale non amo le critiche sterili, quelle che nascono solo per opposizione. La critica a mio parere, deve sempre essere costruttiva e aprire la possibilità a un cambiamento.

Racconta quella volta che hai avuto quell’idea geniale…
Quando ho deciso di realizzare personalmente la copertina del romanzo.
Non è facile sintetizzare in un’immagine il titolo di un romanzo che a sua volta raccoglie le esperienze di una vita; ho buttato sulla carta molte idee ma nessuna di queste mi convinceva, fino a quando una sera, scarabocchiando senza meta è nato l’embrione dell’immagine che vedete: una donna statica e sorridente, seduta composta, con una chioma a metà fra il naturale e il fiabesco dove si intravede una serpe che avvolge e si svela. Una sintesi fra naturale e umano, la donna che genera ed è generata, la pacatezza, il pensiero, l’attesa.

Cosa bisogna saper fare per vedere il proprio manoscritto pubblicato?
Mi è difficile dare un consiglio, ma credo che la spontaneità, unita a una buona padronanza del linguaggio, siano le chiavi giuste per incuriosire e spingere una casa editrice a pubblicarti. Non ha molta importanza cosa scrivi e di cosa parli, ma come lo fai.

Un consiglio per chi vuole tirare fuori dal cassetto il proprio romanzo e trovare un editore?
Cercare sempre case editrici non a pagamento, che si impegnino con l’autore nella riuscita del libro, dal progetto grafico alla distribuzione e che si attivino per le presentazioni e promozioni necessarie.

Quali progetti hai in cantiere per il futuro immediato?
Sono già al lavoro per il secondo romanzo…

“’La pelle del serpente’ è la vita che nasce, cresce, muore e risorge dalle sue stesse ceneri”

Chi è Annabella Calimani

Nata a: Milano
Il: 10 ottobre 1962
Vive a: Forte dei Marmi
Un pregio: lealtà
Un difetto: pigrizia, a volte, di portare a termine le cose
Hobby: “È difficile dirlo, non ho hobby, perché di lavoro faccio l’artista. Amo l’equitazione”

Dove trovarla

Sul sito internet annabellacalimani.it troviamo tante info, oltre al suo indirizzo e-mail e al contatto telefonico
Su Facebook
Su Instagram
“Se cercate Annabella Calimani su Google, vi si apre un mondo!”

“Solo così posso comunicare adeguatamente, con la pittura e con la scrittura”

Qui sotto la copertina

L’immagine usata è un’opera digital art dell’autrice stessa, dal titolo “Trait d’union”

la pelle del serpente di annabella calimani

“La pelle del serpente”

È un romanzo forte nelle sue linee guida, estremamente scorrevole e soprattutto non di nicchia; adatto quindi a chiunque voglia ritrovarsi in una storia pulita che attraversa un periodo storico ricco di eventi, cambiamenti e tensioni sociali.
Potremmo definirlo naturalistico, psicologico, introspettivo, filosofico, onirico, storico, artistico; è come un filo sottile che attraversa la vita, raccontando una storia nelle storie, affrontando tematiche primitive e costanti (come l’amore, la felicità la sofferenza, la crescita), cercando le risposte necessarie.
La protagonista si proietta nel passato vissuto e immaginato, ritrova momenti, analizza contenuti e riemerge nel presente consapevole e ricca di tutte le esperienze vissute.
Una bambina che vive nella Milano degli anni 60/70, che sperimenta la solitudine, che ha fame di vita; accanto a lei gli animali, la natura con le sue leggi dure ma utili e poi una famiglia a volte presente e altre estremamente lontana.
C’è il confronto fra il mondo animale-naturale e quello umano-tecnico/scientifico; il tentativo di comprendere ciò che ci si agita dentro; dare un nome diverso a parole usate troppo e comprese poco (la felicità per esempio (cap. 14).
C’è l’arte come momento di vita e di ricerca interiore, come realizzazione immediata di un sentire, come visione e storia (cap. 15); c’è l’amore, quello per le figure genitoriali e familiari ma anche quello maturo di una donna; c’è l’esperienza nel mondo dello spettacolo, l’essere femmina e donna in un mondo ancora molto orientato al maschile; l’essere madre; c’è anche la voglia di stravolgere i ruoli e di calarsi nella pelle di qualcuno che non sei tu per comprendere com’è essere fuori dal tuo corpo e dai tuoi pensieri e imparare a essere l’altro, magari per pochi attimi o più a lungo (cap.9).

“La pelle del serpente” ha anche un significato di morte e rinascita: il serpente lascia la vecchia pelle (morte) a seccare al sole e ne esce con una nuova, simbolo di vita e speranza.

La pelle del serpente
di Annabella Calimani
Rossini Editore
Pagine: 251

Ho torturato Annabella anche nel 2013! La tortura è qui

Alcuni link dove è possibile acquistare il libro:
Mondadori
Ibs
Amazon
Feltrinelli

annabella calimani

Li torturo tuttiiiii!!!
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