Ultimo aggiornamento 18 Maggio 2022

L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 16 aprile 2011

Di Elena Martinelli sappiamo che ha brevettato, negli Anni Ottanta, un metodo di lavoro chiamato “ginnastica personalizzata”, quando ancora i personal trainer non esistevano.
Poi l’abbiamo incontrata a tante inaugurazioni di mostre d’arte…
Cerchiamo di conoscerla meglio attraverso una piacevolissima chiacchierata che riportiamo fedelmente…

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D: Signora Martinelli, in qualche modo ricolleghiamo il suo nome a quello del pittore viareggino Alfredo Catarsini. In questa intervista cercheremo di chiarire il collegamento. Intanto parliamo un po’ di lei… Che lavoro fa?
R: Sono professore associato di ruolo all’Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea in Scienze Motorie.

D: Più in particolare, di cosa si occupa?
R: Mi occupo di movimento adattato alle necessità della persona, a scopo di prevenzione per il mantenimento della buona salute e compensazione in seguito a eventi o traumi, nelle fasi post-riabilitative. In pratica si tratta di una specie di reinserimento nella vita normale, dopo un evento o un trauma. Vorrei aggiungere che la mia grande passione è la colonna vertebrale.

D: In che senso?
R: Mi piace studiare tutto ciò che riguarda la colonna vertebrale, che è l’organo fulcro del corpo umano. È importantissima: ci permette di stare in piedi, ci permette il movimento e protegge il midollo spinale. Dalla salute della colonna vertebrale dipende molto la salute di tutto il corpo… Bhè vado forse troppo nel tecnico…!

D: Da piccola cosa aveva in mente che avrebbe fatto da grande?
R: L’ingegnere. Infatti ho fatto due anni di ingegneria meccanica a Pisa, perché volevo fare il bioingegnere.

D: Che scuole superiori ha frequentato?
R: Il liceo classico a Viareggio.

“Quando ancora non esistevano i personal trainer, ho brevettato un metodo di lavoro che si chiama ‘ginnastica personalizzata’”

cinzia donati giornalista e blogger 2

Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!

Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
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D: Di ingegneria ha fatto due anni. Poi cosa è successo?
R: Mi sono trasferita a Milano. Era il periodo del terrorismo e le università erano luoghi insicuri e pericolosi. Persi quell’inverno di studi e mi trovai sbandata, avevo paura. Poi ripresi gli studi, ma cambiai facoltà. Poi il destino ha voluto comunque che trovassi sulla mia strada la figura del bioingegnere: da più di 15 anni lavoro con i bioingegneri dell’Università di Genova per i miei studi sulla colonna vertebrale.

D: Quindi ha vissuto a Milano per qualche anno?
R: Sono stata in Lombardia per 25 anni. Nel 1994 sono tornata a Viareggio, dove sono nata, per seguire gli affetti familiari e per la qualità della vita.

D: Come qualità della vita Viareggio è meglio di Milano, vero?
R: Sì. Io amo la montagna, il mare, l’aria aperta… Però la mentalità milanese mi appartiene, per il rigore che metto nel mio lavoro. A Milano, in campo lavorativo, sono più rigorosi. In ogni caso ho impostato bene la mia attività anche qui e ne sono soddisfatta.

D: Ha impostato un mix di vita un po’ milanese e un po’ viareggina?
R: Sì! In pratica vivo qui, con la mentalità lavorativa milanese! Per un tipo di educazione mia personale, Milano mi calzava come la scarpina di Cenerentola. Tuttora i miei migliori amici sono milanesi e mantengo con Milano ottimi rapporti di lavoro.

D: Parliamo del metodo che ha brevettato…
R: Negli Anni Ottanta, quando ancora non esistevano i personal trainer, ho brevettato un metodo di lavoro che si chiama “ginnastica personalizzata”.

D: Di cosa si tratta?
R: È una ginnastica adattata perfettamente alla persona. Bisogna pensare che l’inizio degli Anni Ottanta è stato il momento d’oro di aerobica e fitness, che non hanno niente di personalizzato. Io invece portai avanti un tipo di ginnastica che si adatta ai ritmi della persona, alle sue esigenze e detti il via ai primi corsi di “ginnastica personalizzata”. Posso vantarmi anche di un’altra cosa? (ride)

D: Certamente! Prego…
R: Ho istituito il primo corso pilota in Lombardia di ginnastica per gli anziani, che a quel tempo fu il secondo in Italia. Poi per tanti anni ho coordinato gruppi che si occupavano di questo argomento in tutta Italia.

Elena Martinelli

D: Secondo me può vantarsi anche di un’altra cosa: di aver studiato per salvaguardare la salute. Giusto?
R: Diciamo di aver studiato il corpo umano per poter proporre il movimento giusto alle persone sane, per salvaguardarne la salute. Io studio come mantenere più a lungo possibile la salute. Oggi sembrano discorsi scontati, in realtà se ne parla tanto ma non si fa granché. Siamo ancora pionieri.

D: In breve, come si fa a mantenere la salute?
R: Si parte dal riequilibrio posturale. Anche della postura oggi se ne parla tanto. Con una procedura particolare, si cerca di ottenere l’equilibrio posturale, che una volta ottenuto è stabile. Basta sapere come fare!

D: In che senso oggi si parla tanto di postura?
R: All’inizio degli Anni Ottanta nessuno si occupava di questo argomento. Oggi invece se ne occupano in tanti. Ma, come dico sempre, la gente che cammina per strada è brutta: questo vuol dire che non si lavora seriamente…

D: Lei lavora da sola?
R: All’interno dell’Università si è creato un gruppo di laureati in Scienze Motorie che si riconoscono nel mio metodo lavorativo e stanno fondando dei centri operativi in tutta la Toscana. Si sono dati il nome di C.A.MO. (Centro Attività Motorie). Il primo è nato a Viareggio e si sta diffondendo in tutta la regione.

D: Il C.A.MO. di Viareggio insieme a chi l’ha fondato? Ha una sede?
R: I fondatori sono i miei colleghi Nicola Palestini e Tiziano Balloni. La sede è presso l’ex ospedale Tabarracci.

D: Come rispondono i giovani neolaureati?
R: Guarda, bisogna dire che a Milano i giovani appena usciti dall’Università erano molto intraprendenti. In Toscana posso dire che si interessano da un anno a questa parte. L’interesse nei giovani laureati c’è da poco tempo. Io ho lavorato da sola per molti anni, ma credo che i tempi bui stiano finendo.

D: Passiamo a un altro argomento. Come si ricollega il suo nome al pittore viareggino Alfredo Catarsini?
R: Ho due nonni illustri. Alfredo Martinelli, violoncellista, fondatore del Quartetto Boccherini, che insegnava al Conservatorio di Lucca. E, appunto, Alfredo Catarsini, pittore, nonno da parte di mamma.

D: I nonni le hanno trasmesso la passione per l’arte?
R: Sono sempre stata con i nonni materni. Ho raccolto l’eredità artistica di Catarsini. Nel 2003 dentro Palazzo Paolina a Viareggio ho riallestito il suo atelier, con tutte le sue cose, che è visitabile.

D: Lei dipinge oppure suona?
R: Non dipingo e non suono. Ma amo tutti gli artisti. Mi piace l’arte fatta dagli artisti e la musica suonata bene! Noi non-artisti che amiamo l’arte siamo privilegiati perché non siamo tormentati nell’animo come invece lo sono gli artisti, ma l’arte è il nostro nutrimento e ci fa stare bene. Il nutrimento della persona è nel benessere del corpo e dello spirito.

“…Alfredo Catarsini, pittore, nonno da parte di mamma”

D: Cosa fa nel tempo libero?
R: Non ho molto tempo libero, però mi occupo di volontariato. Mi piace dare il mio contributo per la buona riuscita delle iniziative.

D: È impegnata politicamente?
R: Ho molto senso civico, mi sento di appartenere a una comunità, ma la parte politica non mi interessa. Sto dalla parte di chi lavora bene! Certamente quando c’è da fare qualcosa di positivo, mi muovo e collaboro con chi in quel momento gestisce la vita politica.

D: Lei ha un incarico all’interno del Festival Pucciniano?
R: Faccio parte del Consiglio di Indirizzo.

D: Ci racconti la sua giornata-tipo…
R: Mi alzo verso le sette. Spero sempre di uscire subito a camminare, ma non ce la faccio quasi mai! Leggo i giornali. Guardo la posta su internet. Uso internet, ma solo per quello che mi serve. Poi vado a Firenze in Facoltà, oppure nel Centro di Viareggio. Quando posso mangio a casa. Ho una vita regolata: colazione, pranzo e cena. Mi piace cucinare e ricevere gli amici in casa. L’amicizia è molto importante. Quando posso viaggio. Mi piace praticare lo sci e mi piace nuotare.

D: Frequenta locali di sera?
R: In genere la sera lavoro per preparare i congressi e le pubblicazioni. Ho imparato a concentrarmi bene per fare tutto nei tempi! Quando posso faccio molto volentieri vita sociale, ma non frequento locali notturni. Non mi piace fare tardi la sera. Invece mi piace molto ballare. Ho seguito lezioni di latinoamericano. Poi da anni cammino e faccio tanti chilometri a piedi.

D: A parte quello che fa, come persona come si descriverebbe?
R: Sono ironica, gioiosa, mi piace ridere. Mi piace la compagnia. Sono curiosa. Mi interessano le persone, perché il mio lavoro è sulla persona, non sul ginocchio della persona! Entro facilmente in sintonia con gli artisti.

D: Progetti in corso?
R: È appena uscita la nuova edizione del mio libro “Come prevenire e curare il mal di schiena”, della Fabbri Editori.

D: Qualcosa da dire a fine intervista?
R: Vorrei dire il mio motto, che è “Ingenium superat vires”, che significa “con l’intelligenza si superano gli ostacoli della vita”.

L'Atelier Catarsini
L’Atelier Catarsini

Chi è Elena Martinelli

Elena Anna Rita Martinelli, nata a Viareggio, è professore associato di ruolo della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze, settore Scientifico-Disciplinare, ha svolto intensa attività di ricerca sulle problematiche legate alle patologie dell’apparato locomotore e alle sindromi dolorose, in particolare relative alla colonna vertebrale, in età evolutiva, adulta e anziana per le quali studia e mette a punto le strategie posturali e comportamentali di mantenimento della salute, di prevenzione dei disturbi, di prevenzione delle ricadute e programmi di attività fisica personalizzata e adattata. È autrice di oltre 80 lavori scientifici, di 2 libri editi da Fratelli Fabbri Editori: “Come prevenire e curare il mal di schiena” e “Taiji Quan la boxe del grande inizio”, di un trattato di biomeccanica rachidea “Il Back Pain di origine meccanica” e “Fondamenti per la progettazione della postura: vademecum teorico/pratico per la valutazione posturale e la stesura del protocollo di riequilibrio posturale in età evolutiva, adulta e anziana”. Svolge da 30 anni un’intensa attività di ricerca nel campo posturologico soprattutto per quanto riguarda gli aspetti epidemiologici e preventivi del mal di schiena e lo studio del movimento. Studia programmi personalizzati di attività fisica adattata alle necessità estetiche e funzionali della persona. Intensa l’attività congressuale e di divulgazione scientifica in Italia e all’estero. Dal 2008 è ospite in alcune trasmissioni di Sat 2000 (ora TV 2000) e di RAI 1 mattina; dal 2009 collabora con Tutto Benessere di RAI 1 condotta da Daniela Rosati, sia con presenze in studio che con collegamenti esterni per i quali realizza brevi servizi (tutti realizzati in Versilia) di Scienze Motorie a integrazione degli argomenti affrontati in studio. Collabora con la rivista della Fondazione Umberto Veronesi.

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