Ultimo aggiornamento 29 Ottobre 2023
Da sempre amo le connessioni. Questo tema, declinato in campo giornalistico, trova sfogo nelle interviste che ogni tanto faccio mettendo in contatto persone che hanno qualcosa in comune fra loro e realizzando interviste doppie o incrociate.
Le più riuscite (e anche divertenti per me!) sono quelle fra persone che non si conoscono e che entrano in contatto proprio grazie alla mia intervista. Ne nasce sempre una bella energia!
Questa volta ho chiesto a tre artisti che conoscono il Teatro del Silenzio di Lajatico (Pisa) di fare qualche domanda ad Alberto Bartalini, che ne è l’ideatore e il Direttore Artistico.
È nata così una “tortura multipla” molto interessante, con i tre artisti Elisa Tamburrini, Jacopo Allegrucci e Giovanni da Monreale che intervistano Alberto Bartalini.

La “tortura multipla”!
Domande di Elisa Tamburrini
“Il silenzio”
Cosa è per lei il silenzio? In uno spazio a lui dedicato, che rumore fa il colore?
C’è, per lei, una relazione tra il silenzio, l’ascolto, la natura e la creazione? E se sì, come interagiscono tra di loro nella percezione dello spazio in cui viviamo e nello specifico nello spazio a Lajatico?
Per me il silenzio è rappresentato proprio da quel luogo. Quelle colline sono “Silenzio”. Ed è da qui che è partita la mia intuizione creativa, attraverso la realizzazione di un Teatro sui generis che per la maggior parte del tempo resta in silenzio. In questo teatro non si può mai parlare di “Rumore” nella sua accezione negativa, bensì di suono: da quello del vento e della natura, fino a quello più alto e sacro della Musica. Non esiste quindi il rumore, ma solo un alternarsi di suoni e silenzi che convivono in perfetta armonia in un unico spazio.
Un luogo in cui l’intervento umano riesce a valorizzare ciò che la natura ha già spontaneamente saputo allestire con la sua bellezza, in cui il connubio tra il lavoro dell’ingegno creativo e il rigoglio della terra silenziosa danno vita ad un esempio di eccellenza.
Mi piacerebbe tantissimo che mi descrivesse la sua percezione dell’estetica delle emozioni in uno spazio aperto come quello del Teatro del Silenzio e che relazione ha per lei l’ascolto delle reazioni che scaturiscono da esso.
La veduta di un esteso palcoscenico naturale e la magia del paesaggio da sfondo in cui nel silenzio sembrano avvolgerti dolci, soffuse, raffinate melodie; ti circonda un empito di emozioni di cui si perdono le origini. Perché un’origine non c’è; volteggiano nell’aria e ti colgono all’improvviso. Un diffuso senso di benessere ti entra nell’animo.


Domande di Jacopo Allegrucci
“Musica e carta”
Esiste un collegamento tra la grande opera scelta per essere sistemata al centro del Teatro e la musica?
Sì, ogni anno cerchiamo di creare un connubio tra l’opera al centro del lago e il tema dello spettacolo. Di conseguenza Arte e Musica riescono a convivere in perfetta armonia.
Ha mai scelto, per l’evento ArtInsolite, artisti che sono anche musicisti?
No, però nella maggior parte dei casi gli Artisti scelti per ArtInsolite e soprattutto per il Teatro del Silenzio hanno un legame profondo con il mondo della musica e dello spettacolo, più in generale.
Prenderebbe in considerazione una grande scultura in carta per il Teatro? Oppure lo ha già fatto?
No, fino ad ora non è mai stata portata una scultura in carta, ma la prenderei in considerazione. Amo molto il concetto di effimero e quindi un materiale come la carta potrebbe rappresentarlo perfettamente, così com’è effimero a tutti gli effetti il Teatro del Silenzio.


Domande di Giovanni da Monreale
“Artisti e opere”
Per l’evento ArtInsolite, come vengono scelti gli artisti che partecipano? Se c’è una giuria, ci può dire chi la compone e quali sono i criteri principali di scelta degli artisti?
La scelta degli artisti è un processo estremamente delicato e fondamentale per la valorizzazione del borgo di Lajatico; per questo motivo la scelta è condotta da me, in quanto ideatore e Direttore Artistico del Teatro del Silenzio.
Ogni Artista coinvolto nel progetto è collocato in uno spazio “insolito” (da qui deriva il nome della rassegna) in cui l’azione artistica non è fine a se stessa, ma mira ad instaurare dialoghi profondi con il contesto e le persone che quotidianamente lo vivono. Quindi gli Artisti che seleziono devono integrarsi perfettamente con questi luoghi di natura “insolita”.
Spesso collaboro con curatori e Gallerie, che mi hanno permesso di coinvolgere nuovi Artisti di fama internazionale oppure giovani talenti, ancora poco noti.
Come vengono selezionate le sculture grandi che vengono sistemate nel Teatro del Silenzio? Se sono commissionate, se vengono acquistate e, nel caso, dove hanno trovato spazio dopo l’evento?
È iniziato tutto con “Il Grande Sonno” di Igor Mitoraj, che emergeva allora dal centro dello specchio d’acqua nella prima edizione di Teatro del Silenzio. La grande opera è tuttora icona del Teatro del Silenzio, nonché simbolo del logo dell’omonima Associazione.
Da Mitoraj sono stati numerosi gli Artisti che si sono alternati con le loro opere monumentali in questo incredibile Teatro, attraverso collaborazioni di varia natura, come Arnaldo Pomodoro, Mario Ceroli, H.P. Ditzler, K. L. Metzler, Venio Santoni, Giuseppe Carta, Alessandro Mendini, Marco Lodola, Daniele Basso, Manolo Valdés, Park Eun sun, Pablo Atchugarry, ecc.
Negli ultimi anni per esempio abbiamo collaborato con la Galleria d’Arte Contini di Venezia e Cortina d’Ampezzo, con la quale si è creato un rapporto speciale e di grande amicizia.
Negli anni sono state scelte grandi opere già esistenti o talvolta sono state realizzate appositamente per quel luogo, come quella attuale del Maestro Pablo Atchugarry “Mariposa de la Vida”.
Dopo il Teatro del Silenzio, spesso sono state acquistate, o inserite in altri contesti, come l’opera “Germinazione” di Giuseppe Carta, che dopo il Teatro del Silenzio ha trovato collocazione davanti al Colosseo di Roma, per poi essere acquistata da un’azienda privata che ha donato l’opera alla città di Pontedera. In altri casi hanno girato il mondo addirittura
Come valuta la sua esperienza a Lajatico?
Lajatico, grazie allo sviluppo del Teatro del Silenzio, ha vissuto una fase di rivitalizzazione, dando avvio ad una serie di operazioni volte alla riqualificazione urbana: ne sono dunque derivati l’abbellimento degli spazi pubblici del comune con il verde urbano, le installazioni d’arte, la cura nell’eliminare le fatiscenze architettoniche e urbanistiche, la valorizzazione e riqualificazione di spazi abbandonati o in degrado. Questo meraviglioso progetto è stato una mia entusiasmante scommessa che ha coinvolto e trasformato il destino di un intero territorio che, a sua volta, ha saputo evolversi e reinventarsi. Quindi questa esperienza non può che essere positiva, una realtà che mi ha arricchito notevolmente dal punto di vista professionale, consentendomi di dialogare e conoscere artisti di fama internazionale provenienti da tutte le Arti.


“Torturati&Connessi”
Se anche a te piacciono le connessioni, posso dire che queste sono riuscite decisamente bene:
Maupal, Piero Figura e Elisa Tamburrini intervistano Stefano Contini https://lastanzadelletorture.com/piero-figura-maupal-e-elisa-tamburrini-intervistano-stefano-contini/
Jacopo Allegrucci e Giovanni da Monreale si intervistano a vicenda https://lastanzadelletorture.com/va-dove-ti-porta-larte-intervista-tra-jacopo-allegrucci-e-giovanni-da-monreale/

Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!
Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui
Un ringraziamento speciale va a Ilaria Bartalini, che mi ha permesso di contattare l’intervistato 🙂

Chi è Ilaria Bartalini
Ilaria è “Art Factotum”, figlia e braccio destro (e sinistro) di quel folle (!) di Alberto Bartalini, il Regista dei Sogni.
Dove possiamo trovarla
IG ilaria_bartalini_official
FB Ilaria Bartalini (Ila)
Tutto lo splendore del Teatro del Silenzio nel video di Andrea Bocelli (qui sotto):

Nelle foto qui sotto, il Teatro del Silenzio nel 2017, con il peperoncino di Giovanni Carta:





Li torturo tuttiiiii!!!
Ti piacerebbe essere torturato, ehm… intervistato da me?
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L’intervista ti farà uscire dall’invisibilità!
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