Ultimo aggiornamento 19 Aprile 2023
Quest’anno sono stata accreditata alla Sala Stampa webex del Festival di Sanremo
“Mi approccio a questo Sanremo in maniera più serena rispetto allo scorso anno. Questo palco è imprevedibile, perciò ho fatto pace con questa presa di coscienza!
“Tango” parla di un amore a distanza, sono riuscito a raccontare questa storia in cui non parlo propriamente di me, anche se ho vissuto un amore a distanza. Sono fiero del video che uscirà per completare questa esperienza”
Come è cambiato Tananai rispetto a Sanremo 2022?
Sono maturato perché durante questo anno ho fatto tante esperienze. Sono andato sui palchi con tanti colleghi. Ho conosciuto tanti addetti ai lavori. Sono più consapevole della professionalità che c’è in questo lavoro. Adesso ho una casa con le porte. Lo scorso anno ero quasi sfrattato e avevo le tende al posto delle porte.

Parlaci del duetto con Biagio Antonacci
È nato come una boutade perché il “vorrei cantare come Biagio Antonacci” l’ho vissuto proprio da bambino che sognava questa cosa. L’ho buttata lì come idea ed è stata accolta. Quando Biagio ha capito che era una cosa spontanea e sincera ha detto “ok, facciamola”.
Come vivi la tua giornata sanremese?
La mia giornata qui a Sanremo me la vivo tranquillamente. Mi sveglio, sono andato a correre sabato e domenica, ma da lunedì ho smesso perché non ce la faccio più. Cerco di mangiare leggero e sano.




Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!
Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui
“Mi ha aiutato tantissimo smettere di fumare. Poi faccio una lezione a settimana di canto”




Se ti consegnassero un ricevitore fallato come reagiresti? (riferimento al problema tecnico di Blanco, NdR)
Proverei a risolverla, ma se non sentissi niente direi “raga proviamo a rifarla?”. Si può, vero?
Ti chiami Alberto Cotta Ramusino. Discendi da quella dinastia di cui fa parte anche un Premio Nobel?
Mio nonno faceva il ferroviere. Non penso di venire da quella dinastia con il Premio Nobel. La mia famiglia però sono tutti intelligenti (ride).




Verrà tua mamma al Festival?
Sì, verrà. Io sono proprio un mammone! Per quello ho anche quella vena romantica. Sono contento dei miei genitori e dell’educazione che mi hanno impartito. È importantissima la mamma!
Come ti sei preparato in questo anno?
Mi ha aiutato tantissimo smettere di fumare. Poi faccio una lezione a settimana di canto. Un’ora e mi dà degli esercizi da fare ogni giorno, ma senza sforzare. Mi affido all’insegnante. Ho preso più consapevolezza della mia struttura.




“Adesso ho una casa con le porte. Lo scorso anno ero quasi sfrattato e avevo le tende al posto delle porte”




Li torturo tuttiiiii!!!
Ti piacerebbe essere torturato, ehm… intervistato da me?
Ti piacerebbe parlare di te e raccontare ciò che fai, la tua attività, la tua professione?
L’intervista ti farà uscire dall’invisibilità!
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