Ultimo aggiornamento 12 Settembre 2023
L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 16 agosto 2010
Francesco Renga incontra i giornalisti nello spazio Caffè della Versiliana, per parlare del suo tour “Orchestraevoce 2010”, che fino a fine agosto gira l’Italia accompagnato dalla Ensemble Symphony Orchestra di Massa, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno.





D: Tra gli artisti italiani, con chi ti piacerebbe duettare?
R: Con Giorgia. Lo dico già da molto tempo. Ormai non è più un mistero…
D: E tra quelli internazionali?
R: Direi Chris Cornell (cantante rock statunitense, NDR), che come artista è abbastanza avvicinabile. Tra gli inavvicinabili… Bono Vox, che come dice il nome stesso è un tipo “bono” e inavvicinabile (ride). Pensa che io e lui abbiamo iniziato insieme, poi lui ha creato gli U2 ed io i Timoria… Ahahah! (ride).
D: Parliamo di questo nuovo progetto per orchestra e voce…
R: L’intenzione era di fare un disco con orchestra sinfonica, ma che potesse comunque sposarsi con la programmazione radiofonica. È disco di platino e mantiene salda la sua presenza nella classifica degli album più venduti.
D: Si tratta di canzoni degli anni Sessanta, vero?
R: Dunque… Il progetto consisteva semplicemente nella voglia di confrontarmi con alcune canzoni della mia fanciullezza, ma non si tratta assolutamente di un omaggio agli anni Sessanta. Non è una cosa voluta più di tanto che le canzoni si riferiscano agli anni tra il 1965 e il 1975. È un omaggio a quel decennio ricco di bellissime canzoni. Credo sia un viaggio musicale casuale. Ma ovviamente “casuale” fino a un certo punto, essendo appunto gli anni della mia gioventù!
D: Come nasce l’idea dell’orchestra?
R: Dopo oltre venticinque anni di carriera, volevo porre la mia attenzione sull’utilizzo della voce e sul canto, piuttosto che sui suoni.
D: Come artista, si può dire che hai “fatto la gavetta”…
R: La mia gavetta è stata un po’ diversa rispetto a quella che fanno ora i giovani che nascono nei reality show. Ho iniziato a suonare ai tempi del liceo e si provava con il mio gruppo nel garage del mio chitarrista. Poi si andava a suonare dal vivo nelle bocciofile!








Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!
Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
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D: Cosa ne pensi dei reality?
R: Purtroppo questi personaggi che nascono nei reality show, o talent show, rischiano veramente di diventare meteore, una volta che hanno spremuto tutto quello che c’è da spremere. Usciti dallo show, vengono letteralmente buttati sui palchi e poi dati in pasto al pubblico. È un meccanismo pericoloso. Poi c’è da chiedersi: cosa può fare chi non ha alle spalle quel tipo di spinta molto forte che è appunto il talent show? Chi esce dal talent non è detto che poi avrà la forza per continuare. Sono progetti per artisti che senza l’aiuto della tv non so se potranno andare avanti per sviluppare percorsi personali.








D: Tra i giovani chi ti piace?
R: I Negramaro hanno una bella energia e tutta la freschezza dei loro anni. Hanno la giusta spregiudicatezza e quella voglia di emergere che è la marcia in più.
D: Sei ancora il Guerriero dei Timoria?
R: Certo! Io sono un Guerriero nato! Il Guerriero è quello che mi ha fatto affrontare questo incredibile progetto di orchestra e voce. Il Guerriero c’è eccome! Mi permette di spostare i sogni sempre un po’ più in avanti e di pormi nuovi obiettivi.
“Io sono un Guerriero nato!”
D: Sei soddisfatto del risultato di questo progetto?
R: Molto. È stato un passaggio più naturale di quello che avevo pensato.
D: Ad Ambra piace questa nuova veste, decisamente meno rock?
R: Sì, le piace molto! Ma questo disco è indubbiamente bello e posso dirlo tranquillamente perché non ho scritto nessuna delle canzoni. Sono pezzi oggettivamente molto belli. Suonati e arrangiati molto bene. Cantati… Boh! (ride).
D: A livello di promozione sono piaciuti?
R: Sì. Le radio hanno subito sposato questa nuova linea. Ma guarda… In fondo sono le canzoni che sentivo cantare in casa da mia madre che (risata) era più brava di Mina… Ahahah!




D: Hai nostalgia del rock?
R: Direi di no. Il mio percorso artistico è connotato fortemente dalla mia sensibilità che è molto varia. Poi è influenzato anche dalla mia vita personale. Perciò cambiare è naturale. Ora ad esempio sto di nuovo mischiando le carte e vorrei lavorare ad un progetto che fosse una summa di tutte le mie esperienze artistiche.
D: Che significato ha per te “usare la voce come un’orchestra”?
R: Una scommessa! Appoggiare il mio canto sulla sonorità dell’orchestra era una vera e propria scommessa. Quando sono entrato in studio la prima volta, mi sono realmente reso conto di cosa si trattava.
D: Hai sentito la mancanza della tua band?
R: Direi di no… Chi mi conosce da tanto tempo dice che sono molto a mio agio anche in questo tipo di situazione nuova. Mi sono messo in gioco e ho cercato di spostare il tiro in avanti.




D: Conosci la Versilia?
R: Da bambino avevo una fidanzatina che aveva una casa a Forte dei Marmi. Ma ero molto povero e non ho potuto, a quel tempo, godere delle opportunità che la Versilia offre! Andavo solo in spiaggia e in pizzeria!
“Da bambino avevo una fidanzatina che aveva una casa a Forte dei Marmi”
D: È la tua prima volta alla Versiliana?
R: Sì. Sono contento perché dopo una piccola pausa riparto da qui, che è un posto meraviglioso. Sono molto legato alla Versilia. Poi l’orchestra che mi accompagna in tour e che suona nel disco è di Massa, diretta dal Maestro Giacomo Loprieno.
D: Quali sono i tuoi progetti futuri?
R: Uscire vivo da questa intervista… Ahahah! (ride) E portare questo tour di “Orchestraevoce 2010” nei posti dove non siamo andati in inverno.








Chi è Francesco Renga
Appena quindicenne Francesco Renga fonda insieme ad alcuni compagni di liceo i Modus Vivendi, gruppo che partecipa a Deskomusic, un concorso musicale delle scuole medie superiori di Brescia. A questo concorso partecipano anche i Precious Time: Renga entra a farne parte. I Precious Time cambiano nome e, ribattezzati TIMORIA, iniziano un’avventura artistica alla quale Francesco fornisce un contributo determinante; è questo l’inizio della sua storia professionale. La band tiene centinaia di concerti in tutta Europa e registra sette album, raccogliendo molti consensi sia in termini di pubblico che di critica (nel 1991 ricevono il Premio della Critica al Festival di Sanremo con “L’uomo che Ride”). Il sodalizio con la band si interrompe alla fine del 1998. All’inizio del 2000 Francesco debutta con un album di cui è anche autore. Ma è con la partecipazione al Festival di Sanremo del 2000 con “Raccontami” che le capacità interpretative di Francesco vengono espresse completamente. Svincolato infatti dalle costrizioni di stile e di categoria del rock italiano si fa finalmente conoscere al grande pubblico. A dieci anni di distanza da quello ottenuto alla precedente presenza sanremese con i TIMORIA, “Raccontami” vince il Premio della Critica e il consenso del pubblico e dei media rilanciano l’album d’esordio, che viene arricchito, oltre che da “Raccontami”, e da “L’ultima Poesia”, anche dalla cover di “Impressioni di Settembre” della Premiata Forneria Marconi. Il secondo album, “Tracce”, è pubblicato nel marzo 2002, e anticipato dal singolo “Tracce di Te” canzone con la quale partecipa, nella categoria “Big”, al Festival di Sanremo del 2002. Il 2004 vede la pubblicazione di “Camere con Vista” il terzo lavoro del cantautore, anticipato dall’uscita del singolo “Ci Sarai”. Nel 2005 Renga vince il Festival di Sanremo con il brano “Angelo”. Nel 2007 pubblica il quarto album: “Ferro e Cartone”. Nel dicembre dello stesso anno si esibisce in un concerto al Datchforum di Assago (MI) data che diventa l’anteprima di “Ferro e Cartone Tour 2008”, un lungo tour che lo porta nell’arco di tutto il 2008 ad esibirsi in tutti i più importanti teatri italiani. A dicembre 2008 Francesco Renga conferma la sua partecipazione alla 59° edizione del Festival di Sanremo con il brano “Uomo Senza Età”, un omaggio alla figura del tenore italiano, la Voce che da Caruso a Del Monaco, da Gigli a Di Stefano, fino a Pavarotti, ha portato nel mondo, la nostra lingua, il nostro canto. È uscito il 13 novembre sul mercato italiano e internazionale “Orchestraevoce” (Universal Music), il nuovo disco, prodotto e arrangiato da Celso Valli, in cui per la prima volta il cantautore bresciano reinterpreta i grandi successi della musica italiana di tutti i tempi. Un album coraggioso in cui Francesco non si limita a cantare con un’orchestra, ma usa la sua voce come un’orchestra. Il 21 marzo dal Teatro degli Arcimboldi di Milano è partito il nuovo tour “Orchestraevoce 2010“, accompagnato dalla Ensemble Symphony Orchestra.
FOTO DI EMMA LEONARDI
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