Ultimo aggiornamento 18 Maggio 2022
L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 16 novembre 2012
Il Maestro Romani ha portato per primo in Italia le Arti Marziali. Erano gli Anni Sessanta e l’Italia era a secco di conoscenza di queste discipline. Lui, dopo averle apprese all’estero, tornò a Viareggio e aprì una piccola palestra. Da lì iniziò la divulgazione in tutta Italia e non solo…

D: Maestro Romani, dove è nato?
R: A Viareggio, dove attualmente abito.
D: Che attività svolge?
R: Sono Maestro di Arti Marziali.
D: Insegna ogni giorno?
R: Sempre. Non solo in Italia, ma anche all’estero.
D: Qual è l’ultimo luogo dove ha insegnato all’estero?
R: Nuova Delhi. Ho fatto lezioni di Karate e Aikido alle due federazioni indiane. Poi ho proseguito il viaggio con il trekking nella zona dell’Himalaya. Ho visitato il Sikkim, il Bhutan, il Nepal e il Tibet.
D: Dove nasce la sua passione per le alte vette?
R: Ho sempre avuto la passione per la montagna, per la comprensione e lo studio della cultura delle popolazioni che vivono nei villaggi.
D: Che lavoro faceva in giovane età?
R: Facevo l’albergatore a Viareggio. Poi a un certo punto mi stancai di stare con i clienti e scelsi la libertà. Andai a vivere due anni a Londra e due anni a Parigi, per imparare le lingue e le Arti Marziali. Qui ho conosciuto i migliori Maestri del mondo.
“…il viaggio nella zona dell’Himalaya. Ho visitato il Sikkim, il Bhutan, il Nepal e il Tibet”












Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
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Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
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D: Lei è stato il primo a portare in Italia le Arti Marziali, vero?
R: Sì. Erano gli Anni Sessanta e le Arti Marziali erano alla Preistoria! Se ne parlava davvero pochissimo. La conoscenza in Italia era proprio a secco. Allora decisi di aprire una piccola palestra a Viareggio, la Budokan in piazza Shelley. Da lì ho iniziato la divulgazione in tutta Italia.
D: Quali sono le sue discipline?
R: All’estero ho imparato Judo, Karate e Aikido. Ho approfondito queste tre. Sarebbero molte di più, ma non mi piace fare il tuttologo!
D: Come mai ha scelto proprio le Arti Marziali?
R: Sentivo dentro che volevo fare uno sport molto diverso dagli altri. Ho trovato nelle Arti Marziali la parte filosofica e spirituale che abbiamo perso.
“Ho trovato nelle Arti Marziali la parte filosofica e spirituale che abbiamo perso”




D: Non c’entra nulla la violenza, vero?
R: Le Arti Marziali non hanno nulla a che fare con il picchiare. È una ricerca di qualcosa che è dentro di noi.
D: Una soddisfazione che ricorda con piacere particolare?
R: Quando la Federazione di Karate di Roma mi chiamò all’Accademia Nazionale Italiana Judo, per insegnare a coloro che sarebbero diventati a loro volta Maestri. È stata una grande soddisfazione, un onore per me.
D: Si trasferì a Roma?
R: No. Per quattro anni ho fatto avanti e indietro. Non mi sono mai trasferito da Viareggio, anche se ho viaggiato davvero tanto.
“Le Arti Marziali non hanno nulla a che fare con il picchiare”








D: Come mai non ha mai abbandonato Viareggio?
R: Sono legato a Viareggio e alla mia famiglia, che ha sempre vissuto qui. E poi mi sono sempre chiesto: “Ma perché trasferirmi per andare in un posto sicuramente più brutto?”
D: Ma è sicuro che non si trasferirebbe in nessun altro luogo?
R: Per un motivo spirituale, certo andare a vivere in Nepal o in Tibet mi piacerebbe. Per stare a contatto con i Lama Tibetani.
D: Lei che tipo di persona è?
R: Sono molto semplice. Non salgo mai in cattedra. Anche nelle foto, mi metto sempre da una parte! (ride)
D: Ha qualche altra passione?
R: Faccio reportage di diapositive dei luoghi del mondo che visito. Poi partecipo alle serate in giro per l’Italia dove proietto le mie diapositive e i miei filmati, con le musiche e il commento parlato.
D: Ha mai pensato di scrivere un libro?
R: No. E sa perché? Perché nell’ultima pagina ci dovrebbe essere scritto “Fine”, invece la storia deve continuare! Io vivo di programmi e non di ricordi. Sto attento a cosa dovrò fare domani e non a cosa ho fatto ieri.
D: I suoi luoghi preferiti qui in Versilia?
R: Ho una piccola baita a Pomezzana di Stazzema, dove vado con mia moglie e mio figlio, magari a compimento di qualche viaggio lontano. Posso trovare me stesso anche in un luogo vicino.
“Sono molto semplice. Non salgo mai in cattedra”




D: Cosa fa per tenersi in forma?
R: Faccio meditazione, di solito vicino a un albero. La mattina presto faccio esercizi di Tai Chi e di respirazione. Lo faccio perché bisogna cercare di purificare quello che abbiamo dentro.
D: Sua moglie la segue?
R: Da un punto di vista spirituale sì, ma non viene con me in Asia. Ad esempio sono andato quaranta giorni in Perù per scalare una montagna e lei non è venuta. Mi lascia libero di andare e, anzi, mi dice sempre: “Vai”.
D: Sua moglie è la prof. Antonella Padolecchia. Condividete la passione per il teatro?
R: Io apprezzo e condivido la sua passione per la cultura anglosassone. Apprezzo molto la sua compagnia teatrale Next Artists e vado a vedere i loro spettacoli.
D: Da quanto tempo siete sposati?
R: Da 36 anni. Abbiamo un figlio di 32 anni, Paolo.
D: Suo figlio invece la segue?
R: Mi segue nello sport, ma a livello professionale no.
D: Come riconosce una persona portata per le Arti Marziali?
R: La vedo da come si presenta, come guarda, come cammina, come si muove. Una persona è portata se cerca la parte mentale più di quella fisica. In realtà non è l’Arte Marziale che si insegna, ma si insegna a vivere.
“In realtà non è l’Arte Marziale che si insegna, ma si insegna a vivere”








D: Oggi Nepal e Tibet sono cambiati?
R: Negli anni Sessanta c’era una grande spiritualità. Ora è tutto commercio anche là. Ci sono la birra, gli spaghetti, i lodge: è tutto cambiato. Le città sono commercializzate, però se si fanno giorni e giorni di cammino si può ancora trovare qualcosa. Una volta ho tenuto in Italia una conferenza e in prima fila sedevano uomini politici. Mi chiesero: “Là non ci sono strade?” e io risposi: “No, perché le persone trasportano le cose sulle spalle!”. Ma erano altri tempi. Dove arriva la strada, arrivano il vizio, il commercio, il consumismo e il peggiore di tutti i mali: la politica.
D: Perché non si veste da Guru?
R: (ride) Se mi vestissi da Guru farei i soldi! Potrei raccontare due bischerate alla gente, ma non mi interessa. L’importante è essere se stessi tutto il giorno e, se le persone sono intelligenti, trovano in te quello che vogliono trovare.
D: È vegetariano oppure vegano?
R: No. Però mangio poco.
D: È buddista?
R: No. Però mi attraggono la filosofia buddista e quella induista. Mi attira la loro tolleranza e la compassione, che non significa compatire come lo intendiamo noi, ma significa entrare nell’animo dell’altro.
D: La libertà?
R: Se la mia esistenza finisse oggi, avrei poco da lagnarmi. Nelle mie attività ho colto qualche successo, onori, riconoscimenti e tanto amore più di quanto possa essermi meritato. Ma guardandomi dentro sono ancora insoddisfatto perché avrei potuto fare molto di più: quello che conta non è l’appagamento di quello che si è fatto, ma quello che c’è ancora da fare. Non importa dove, l’importante è andare. Sono nato libero e vorrei rimanere tale.
D: L’avventura?
R: I campi base a 5500 metri. Qualcuno le chiama “avventure”, ma io le chiamo “gite”! Per me è già un’avventura sopravvivere giorno per giorno.
D: Gli eroi?
R: Conquistare la montagna non è da eroi. L’eroismo è svegliarsi la mattina e andare a lavorare.
D: Il coraggio?
R: Non è partire. Ma tornare a casa da chi ti sta aspettando.
“Quello che conta non è l’appagamento di quello che si è fatto, ma quello che c’è ancora da fare”




Chi è Francesco Romani
Francesco Romani Sensei. Attualmente è: Maestro Cintura Nera 8° Dan Karate, Maestro Cintura Nera 6° Dan Aikido, Maestro Cintura Nera 5° Dan Judo. È nato e vive a Viareggio, ha iniziato la pratica del Karate nel 1957 con Tetsuji Muratami Sensei e con Kanazawa Sensei in Francia e in Inghilterra, l’Aikido con Kawamukai Sensei, Mochizuchi Sensei e Nocquet Sensei. Ha ottenuto la Cintura Nera di Karate nel 1960, di Aikido e di Judo nel 1967. Dopo questi anni, ha iniziato a diffondere con successo le Arti Marziali in Italia e in Europa, come decano fondatore delle A.M. in Italia. Fa parte dello staff tecnico dell’Ente di Promozione Sportiva CSEN. Pratica le Arti Marziali ed è direttore tecnico dell’associazione sportiva dilettantistica Budokan Viareggio. È stato vice-presidente dell’Unione Europea Aikido e presidente dello staff tecnico di Karate e di Aikido. È stato istruttore presso l’Accademia Nazionale Italiana Judo. Per il progetto Coni – Comune di Viareggio ha insegnato Judo nelle scuole elementari della zona. È volontario del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e pratica alpinismo a livello extraeuropeo nell’Himalaya, in Tibet e sulle Ande Peruviane. È presidente del Comitato Provinciale CSEN di Lucca. Dal presidente nazionale del Coni è stato insignito della Medaglia di Bronzo al Merito Sportivo. Da quattro anni è presidente del World Kabaddi Federation.
Sito internet www.francescoromani.it
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