Ultimo aggiornamento 18 Maggio 2022
L’INTERVISTA
uscita sul magazine Paspartu 1 maggio 2010
Da dj a cantautore il passo è breve, se come Giacomo Dati – in arte Geko – fin da piccoli in casa si respira aria di musica. Il pianoforte è il suo strumento, perché la mamma da sempre è pianista.
Due singoli usciti, un terzo posto al prestigioso Premio Lunezia e un album in uscita…
Ma parliamone direttamente con lui!
D: Come inizia la tua carriera musicale, Geko?
R: Inizia verso i 15 anni, come dj nei locali della Versilia.
D: Invece il nome “Geko” da dove esce?
R: Venne in mente a Carlo Comparini, che a quel tempo era direttore artistico della Bussola e titolare dell’etichetta discografica con cui lavoravo. Pensò al geco come animale portafortuna…
D: Come dj hai lavorato fuori dalla Versilia?
R: Sì. Nel 2001 ho aperto uno studio privato per produrre musica dance e ho iniziato a lavorare per diverse etichette discografiche che distribuiscono i loro prodotti in tutta Italia.

D: Come sei passato da produttore dance a cantautore?
R: Nel 2001 è entrato in società con me Alessandro Golfieri, maestro di musica classica. Lo studio quindi è andato nella direzione cantautoriale, diciamo più acustica. Abbiamo iniziato a lavorare con i cantautori e un giorno ho fatto ascoltare qualcosa di mio a Salvatore Toda (cantautore, NDR). Gli è piaciuto quello che avevo scritto e ho collaborato per un po’ con lui…
D: Ti senti di poterti inquadrare in qualche genere musicale?
R: Direi pop.
D: Ti ispiri a qualcuno quando scrivi?
R: No e non mi sento simile a nessun altro.
D: Quando hai deciso di dedicarti ai pezzi scritti e cantati da te, cosa hai fatto?
R: Ho preparato nel mio studio dieci brani e sono andato a Roma per cercare un’etichetta discografica che fosse interessata a produrmi.
D: Risultato?
R: Non trovando una major che fosse interessata, ho pubblicato sul mio spazio su MySpace i dieci pezzi, da poter scaricare gratuitamente. L’album era “Ci saremmo tanto amati”.
D: Poi…?
R: Poi ho spedito il pezzo “Ci saremmo tanto amati”, singolo di punta tra quei dieci, al “Premio Lunezia”, edizione 2008. Non avevo aspettative, invece sono andato in finale e mi sono classificato terzo.
D: Da qui è arrivata un po’ di pubblicità?
R: Sì. Il “Lunezia” mi ha portato una bella ondata di visibilità e con la mia band ho fatto una piccola tournèe in tutta Italia.
D: A fine tour cosa hai fatto?
R: Mi sono messo a scrivere pezzi nuovi.
D: Nel frattempo hai fatto qualcosa per il disastro ferroviario di Viareggio, vero?
R: Sì. Mentre scrivevo i pezzi nuovi è successo il disastro a Viareggio. Stavo collaborando con Fulvio Perniola e abbiamo pensato di fare qualcosa a scopo benefico. Così è nata la compilation “Ultima Fermata Viareggio”, di cui ho curato la direzione artistica e che è andata in vendita in tutta Italia. Contiene contributi di Federico Stragà, Alessandro Paci e tanti altri. Io ho partecipato con il pezzo “Bella tristezza”, che è piaciuto in particolare alle emittenti radiofoniche e che è uscito come singolo il 23 dicembre 2009.
D: Al momento cosa stai facendo?
R: È in uscita il nuovo singolo “L’indicazione”, che precede il nuovo album previsto per settembre. “L’indicazione” si può ascoltare anche su YouTube ed è un pezzo estivo pop, molto solare e allegro.








Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!
Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
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D: Quando ti chiedono “Che lavoro fai?” cosa rispondi?
R: Musicista. Compongo e scrivo.
D: Da piccolo, cosa volevi fare da grande?
R: Il cantante! Mia madre ha sempre suonato il pianoforte e casa mia è un pout pourri di ogni forma d’arte.
D: Dove vivi?
R: Tra Forte dei Marmi e Roma.
D: Hai mai pensato di trasferirti a Roma?
R: Non andrei mai a vivere là. Mi ritengo troppo fortunato della mia posizione di versiliese!
D: Come si svolge la tua giornata-tipo?
R: Per fortuna e purtroppo non faccio sempre le stesse cose. L’unica costante è la musica.
D: Hai qualche hobby?
R: Ascolto musica e suono il pianoforte, per lavoro e per hobby. A volte vado a curiosare su Facebook, ma sono un po’ lento nell’apprendere le dinamiche di internet. Non guardo la televisione. Gioco a golf e ping pong con la wii.
D: L’ultimo concerto che hai visto?
R: Federico Stragà.
D: Cosa fai in estate?
R: Vado al mare.
D: Piatto preferito?
R: Tagliata e patate fritte.
D: Che locali frequenti?
R: Non frequento locali!
D: Che suoneria hai sul cellulare?
R: Un trillo normale.
D: Destra o sinistra?
R: Non sono schierato. Vorrei andare verso il buonsenso.
D: Sei religioso?
R: Cattolico non praticante.
D: Un complimento che ti ha fatto piacere?
R: Una telefonata di Federico Stragà che mi diceva che gli era piaciuto il pezzo “Bella tristezza”, contenuto nella compilation “Ultima Fermata Viareggio”. Da lì è nata una bella amicizia fra noi.
D: Una critica che ti ha dato fastidio?
R: Qualcuno che ha pensato che mi fossi dedicato alla compilation benefica per farmi pubblicità sfruttando la situazione.
D: Ti piacerebbe…?
R: …Ritagliarmi uno spazio nel panorama musicale italiano.
D: Andresti a X-Factor?
R: No, perché lì creano artisti. Io penso di aver già fatto un certo percorso. Secondo me la tv è un ottimo mezzo divulgativo, ma con tutti gli artisti già bravi che ci sono in giro, non dovrebbero crearne di nuovi. Credo che comunque i prodotti che escono da X-Factor siano prodotti di consumo a breve scadenza, tipo usa e getta.
D: Sei così al naturale?
R: Sì sì! Zero additivi! Non reggo nemmeno l’alcol e sono particolarmente noioso!
“Al Premio Lunezia non avevo aspettative, invece sono andato in finale e mi sono classificato terzo”
Chi è Giacomo Dati – Geko
Giacomo Dati – in arte Geko – cantautore toscano, nasce il 22 aprile 1979 a Seravezza sotto il segno del Toro. Si avvicina alla musica in tenera età grazie alla madre pianista che tenta invano di avvicinarlo alla musica classica. All’età di 15 anni inizia a fare il dj, attività che continuerà per diversi anni portandolo a ricoprire il ruolo di dj resident in noti locali versiliesi, come “La Bussola”. Nel 2000 abbandona l’attività di dj per dedicarsi alla sua passione per il recording studio. Nel 2001 apre un piccolo studio privato dove inizia a produrre tracce per il mercato dance. Nel 2002 realizza, insieme al fotografo Angelo Franco Aschei, il cortometraggio “Mano”. Il video, diviso idealmente in due parti (una video-intervista e un videoclip musicale), è stato realizzato da Leandro Manuel Emede con musiche di Giacomo Dati (Geko) e vede Vittorio De Seta in veste di attore. Nel 2003 inizia a collaborare con artisti dance noti a livello nazionale, come Fulvio Perniola. La passione diventa lavoro e da quello stesso anno inizia la sua attività di fonico grazie alla fiducia del cantautore Salvatore Toda che lo spinge anche a intraprendere la strada del cantautorato, così nel 2004 forma la sua prima band e comincia a esibirsi come cantante nei locali della costa toscana. Nel 2007 diventa official producer per Nutunes Records di Fulvio Perniola e continua a produrre sotto lo pseudonimo di Niva. Nel giugno 2008 entra in finale al Premio Lunezia con il brano “Ci saremmo tanto amati” e si piazza al terzo posto tra le band emergenti. Nel 2009 cura la direzione artistica della compilation no-profit “Ultima Fermata Viareggio” e inizia una collaborazione che porterà alla pubblicazione del suo primo singolo “Bella tristezza”.
FOTO DI GABRIELE DANESI
Li torturo tuttiiiii!!!
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