Ultimo aggiornamento 8 Novembre 2023
L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 16 luglio 2009
Una bella estate calda per Karima, rivelazione dell’anno!
La giovane cantante, originaria di Livorno, dopo aver partecipato a Sanremo, è ora impegnata nel tour di Burt Bacharach, produttore del suo album “Amare le differenze”, ma anche nei tour dei Simply Red e di Anastacia.
Ha preso parte al grande concerto di solidarietà “Amiche per l’Abruzzo” allo stadio San Siro di Milano. Con Laura Pausini, Giorgia, Gianna Nannini, Elisa, Fiorella Mannoia e con le altre donne della musica italiana, per aiutare concretamente l’Abruzzo. Ne cura il management Mimmo D’Alessandro e noi la incontriamo proprio nel suo nuovo ufficio di Lido di Camaiore.

Karima, dove e quando sei nata?
A Livorno, il 28 maggio 1985.
Hai sempre vissuto a Livorno?
Io nasco da madre livornese e padre algerino… Sì… Sono nata e cresciuta a Livorno, anche ora vivo lì, mi sposto molto per lavoro, ma torno sempre.
Cosa è che ti fa tornare?
La campagna e il mare! Amo la natura e non potrei stare altrove. Viaggio tantissimo, ma preferisco tornare nella mia Livorno, che è il mio punto di riferimento.
Che scuola hai frequentato?
L’Istituto Tecnico Professionale a indirizzo economico e turistico, ma non l’ho finito. Ho preso il diploma di estetista. Ora sto studiando ragioneria per diplomarmi.
Da chi hai ereditato la passione per la musica?
Mia madre ama molto la musica, ma nessuno in casa mia canta o suona per lavoro! Io invece ho sempre cantato…
A che età hai iniziato?
A tre anni.
Tre anni? Incredibile!
Sì (ride). A tre anni facevo il karaoke con mia sorella, che ha otto anni più di me. A sei anni sono entrata per la prima volta in uno studio di registrazione per cantare un pezzo inedito.
“A sei anni sono entrata per la prima volta in uno studio di registrazione per cantare un pezzo inedito”


Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!
Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui
Poi?
Poi ho iniziato a partecipare ai concorsi canori, così per divertimento…
Come ti classificavi?
Vincevo sempre! Ho partecipato a tanti concorsi a livello regionale. Poi a livello nazionale, nel 1997, partecipai a “Bravo bravissimo” con il pezzo “Don’t cry for me Argentina”.
Ti cimentavi in pezzi pop?
All’inizio sì. Dopo “Bravo bravissimo” invece entrai a far parte di un coro gospel di Livorno e, successivamente, sono passata ai musical.
In particolare a quali musical hai preso parte?
“Jesus Christ Superstar” nel ruolo di Maddalena, “Hair”, “Cats”, “Tommy”… I classici…
La passione per il jazz quando è arrivata?
Dopo il musical. Ci sono stati tre anni in cui mi sono veramente appassionata del genere jazz e ho conosciuto musicisti importanti.
Qual è stato il tuo primo lavoro serio in campo musicale?
A diciassette anni ebbi il primo lavoro in tv: entrai a far parte di un coro di 50 ragazzi provenienti da tutta Italia a “Domenica In”.
Quando ti chiedono “Che lavoro fai?” cosa rispondi?
La cantante.
E da piccola invece cosa dicevi che avresti fatto da grande?
La maestra d’asilo o elementare: mi piacevano i bambini.

C’è un momento in cui ti sei resa conto di aver fatto il grande salto?
Partecipando ad “Amici” nella stagione 2006/2007 come cantante. Sono arrivata seconda. Poi naturalmente con il “Festival di Sanremo”.
Per strada ti riconoscono?
Sì, da subito dopo la partecipazione ad “Amici”, che è una grandissima vetrina che dà un’ottima occasione di visibilità.
Ti fa piacere la notorietà?
Mah… Inizialmente mi dava un po’ fastidio, perché per me la musica non è questo. Però sono andata ad “Amici” perché cercavo un produttore, qualcuno che mi seguisse professionalmente.
Hai del tempo libero? Come lo impieghi?
Sì, a momenti ce l’ho! Mi piace molto fare sport, giocare a tennis e viaggiare.
Frequenti locali?
No, non mi piace.
Vai in discoteca?
No, non mi piace la musica da discoteca.
Che musica ascolti?
Ora jazz. Però sono cresciuta ascoltando Stevie Wonder e Whitney Houston.

Come si svolge la tua giornata-tipo ideale?
La mia giornata ideale è quella in cui riesco a conciliare il lavoro, cioè la musica, con le altre cose che mi piace fare.
Sul palco ti senti a tuo agio?
Sì.
Qualcuno ti ha mai paragonato a qualche cantante più conosciuta?
Sì, a Dionne Warwick.
Ti ha fatto piacere?
Per ora sì!
Come hai conosciuto la D’Alessandro & Galli, che si occupa del tuo management?
Due anni fa, nei primi giorni di maggio, tramite amici di amici… Stavo cercando una persona che si occupasse di me, un produttore che mi seguisse anche come persona.
…E hai incontrato Mimmo D’Alessandro…
Mimmo è il mio punto di riferimento. Mi segue dagli appuntamenti dal dermatologo fino a tutto quello che riguarda il lavoro.
Lavoro e vita privata si mischiano…
È naturale. Faccio un lavoro che è anche passione. Devo dire che all’inizio non è stato semplicissimo aprirmi con le persone con cui collaboro.
“Viaggio tantissimo, ma preferisco tornare nella mia Livorno, che è il mio punto di riferimento”

Hai un sogno?
Cantare con Stevie Wonder… Ho esagerato?
Un tuo pregio?
Non te lo so dire!
Prova!
Solare, sorridente, bellissima, magra… (ride di gusto!)
Invece un difetto?
Testarda, ritardataria.
Te la tiri?
No! Le persone con me devono prendere la chiave giusta!
Una critica che ti fa male?
Se mi dicono che sono una che se la tira, perché non è vero!
Un complimento che ti ha fatto piacere?
Non me lo ricordo…!

Sei single?
No. Sono impegnata (mi mostra un solitario all’anulare).
Che suoneria hai sul cellulare?
“Come le foglie d’autunno”, il mio singolo!
Usi molto il telefono?
Sì. Con gli sms sono velocissima!
Sei su Facebook?
Sì, anche su My Space. Poi ho il sito.
Come passerai l’estate?
Spero di lavorare tanto!

Li torturo tuttiiiii!!!
Ti piacerebbe essere torturato, ehm… intervistato da me?
Ti piacerebbe parlare di te e raccontare ciò che fai, la tua attività, la tua professione?
L’intervista ti farà uscire dall’invisibilità!
Dai un’occhiata a come funziona! –> Cosa posso fare per te
*Cosa puoi fare per me?*
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