Ultimo aggiornamento 18 Maggio 2022
Marcella Malfatti è una persona molto conosciuta in Versilia, perché ha ricoperto ruoli nel settore della cultura, spesso a contatto con il pubblico.
È anche una scrittrice. “Anche” perché se ci mettiamo ad elencare tutte le sue passioni che coltiva con amore e dedizione (nel campo dell’arte) probabilmente non bastano dieci interviste!
In questa tortura (intervista!) parliamo perciò solo del suo libro più recente.
Lo so, si dice “ultimo libro”, ma sinceramente a me la parola “ultimo” non piace per niente e tantomeno la voglio usare nel caso di Marcella!
“Visioni” è una raccolta di racconti uscita per Giovane Holden Edizioni, nella collana Spessosottile, mirata ad avvicinare il pubblico alla lettura. Si tratta infatti di libri “sottili”, sotto le cinquanta pagine, che potrebbero essere, in quanto brevi, “leggibili” anche per chi non ama molto leggere!



Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!
Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui
La tortura!
“Visioni”: romanzo breve oppure racconto lungo?
“Visioni” è edito dalla Giovane Holden Edizioni, di Miranda Biondi e Marco Palagi, che con questa collana Spessosottile offre una bella occasione a chi, come me, scrive racconti brevi. Non è nella mia dimensione scrivere romanzi, il mio taglio è quello del racconto breve, in cui descrivo personaggi e situazioni che a me piace definire al limite dell’imprevisto.
Cosa troviamo in “Visioni”?
Sono tre racconti. Nell’ultimo credo di essere riuscita a dare quella stoccata finale – che a me piace tanto – che ti fa dire “Ah allora è così!”.
“Descrivo personaggi e situazioni che a me piace definire al limite dell’imprevisto”
Qual è il filo rosso?
Il filo rosso è quello di essere storie oniriche. La dimensione al limite della normalità sfiora il surreale. Il mio invito è quello di non essere disincantati nella quotidianità e con lo sguardo annoiato, ma di essere con lo sguardo incuriosito e di guardare le cose da un diverso punto di vista, con un occhio nuovo, di scoprire la magia nelle cose.
La dimensione onirica, visionaria è una costante nei tuoi racconti?
Prediligo da sempre la narrativa fantastica, o, meglio, quel genere di letteratura che oggi viene definita “realismo magico”, in cui un elemento disturbante, o per così dire dissonante, compare improvvisamente – o subdolamente – nella narrazione stravolgendo e gettando una luce totalmente diversa e “straniante” sulla vita di tutti i giorni. Sarà perché fin da ragazzina mi sono nutrita a pane e racconti di E.T.A. Hoffmann, di Edgar Allan Poe, di Ray Bradbury, di Franz Kafka, di Dino Buzzati: tutti scrittori con la comune caratteristica di descrivere situazioni al limite del soprannaturale, del grottesco, del fantastico.

Cosa ti ha convinto a tornare a scrivere?
In realtà io non ho mai finito di scrivere! (ride) Però sono talmente lenta che passano i mesi e gli anni! Poi nel frattempo mi sono dedicata alla pittura, alla scultura, al disegno, alla rilegatura, alla carta fatta a mano…
Queste tue passioni si vedono anche dalla copertina di “Visioni”, giusto?
Sì, in copertina c’è la foto di un occhio, che è l’occhio del David di Michelangelo, fatto da me in terracotta dipinta. Il titolo che gli ho dato è “Archeologia Vivente”, perché sembra un reperto archeologico dissotterrato dopo tanti anni, ma improvvisamente l’occhio si apre. Allora non è un reperto morto, è vivente! Questo è perfetto per i miei racconti: la magia di un occhio aperto dalle profondità della Terra. Poi ci sono anche tre mie illustrazioni dentro, una per ogni racconto.

Come nascono questi tre racconti?
Il primo da una porta che esiste veramente e che ho visto. La porta è un oggetto molto simbolico, così come le penne per scrivere, la carta. Sono oggetti che hanno una storia al loro interno. La porta è un passaggio. Anche la finestra ha un significato. Il terzo racconto inizia invece dallo specchio. Anzi da 9 specchi per essere precisi. Andai con mio marito a Firenze, in una piccola pensione in via Ghibellina, ospitata in un antico palazzo. Ci fu assegnata una stanza con gli specchi lungo tutte le pareti, 9 specchi strani che mi sono rimasti nel cuore e che hanno ispirato il racconto.
Si può acquistare il libro online?
Sì, praticamente su ogni sito dove si possono ordinare libri.

Chi è Marcella Malfatti
Marcella Malfatti è nata a Viareggio e vive a Torre del Lago Puccini.
Laureata in lettere moderne, è stata funzionaria del Settore Cultura del Comune di Viareggio, e responsabile della Biblioteca comunale Giacomo Puccini di Torre del Lago Puccini, curando, tra l’altro, anche l’organizzazione del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci.
Insieme alla scrittura si dedica all’artigianato del libro, dalla rilegatura alle antiche arti manuali della carta fatta a mano, e all’arte figurativa: disegno, pittura, incisione calcografica e scultura; nel 2016 è stata allestita alla “Shelley House” di Bagni di Lucca “La mia età dell’arte”, la sua prima mostra personale alla quale sono seguite numerose mostre collettive.
Vincitrice nel 1994 del premio “Il Piccolo Viareggio. Premio Viani per racconti inediti”, è presente nella prestigiosa antologia “Dalla Torre Matilde alle Vette Apuane. Poeti e Narratori di Viareggio e della Versilia”, Mauro Baroni Editore 1996, e nel 2005 ha pubblicato la raccolta personale di racconti “Misteri Quotidiani”, Mauro Baroni Editore; altri suoi racconti sono presenti in varie antologie.
È presidente della giuria del Premio Letterario Giovane Holden sezione “Inedito”.

Estratto dalla Nota Critica di “Visioni”
La fascinazione per l’insolito, il bizzarro, lo straordinario è il tratto distintivo dei racconti di Marcella Malfatti, sia che si tratti di incursioni del soprannaturale nella vita quotidiana che di meditazioni introspettive dai connotati onirici. […]
In un tale contesto di alterazione si colloca l’esaltazione dei significati più reconditi di oggetti apparentemente banali come la porta o lo specchio, ricondotti a simboli esoterici per esorcizzare e sublimare in una sorta di rito magico le asperità dei passaggi della vita.
“Visioni” di Marcella Malfatti
Giovane Holden Edizioni
ISBN: 978-88-3292-796-2
www.giovaneholden.it

Informazioni utili:
–> Sulla pagina dell’autrice Marcella Malfatti sul sito della Giovane Holden Edizioni
–> Sulla pagina di “Visioni” sul sito della Giovane Holden Edizioni
Questa intervista è stata realizzata in collaborazione con il portale DaSapere.
Qui sotto un piccolo estratto della presentazione del libro che Marcella ha fatto in diretta streaming sul profilo Facebook di DaSapere, intervistata dalla giornalista Elena Torre, con la regia della sottoscritta 🙂
Li torturo tuttiiiii!!!
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L’intervista ti farà uscire dall’invisibilità!
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Grande Marcella! complimenti e in bocca al lupo!
Grazie Silvia! Sempre lettrice attenta! Mi fa molto piacere 🙂
Grazie Silvia!!! Che piacere risentirti… ?