Ultimo aggiornamento 18 Maggio 2022

L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 16 novembre 2013

Il direttore del TGcom24 ha presentato il suo ultimo libro a Viareggio.
Lo abbiamo incontrato nell’ambito della rassegna culturale “Viareggio Incontri”, un evento che, sulla terrazza del Caffè Il Principino di Viareggio, ospita nel corso dell’estate personaggi di chiara fama.
Nel libro “Tutti a casa!”, Giordano svela i giochi di potere, i favoritismi dei potenti, i favori agli amici, agli amici degli amici… Mette a nudo fatti, nomi, cifre per affitti e compravendite di immobili appartenenti agli enti pubblici.

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Intervista a Mario Giordano

Domanda: Direttore Giordano, i potenti hanno veramente un debole per il settore immobiliare?
Risposta: Assolutamente sì. Questo lo dimostra la cronaca. Abbiamo visto le case, a sua insaputa, di un ministro, i villoni di Fiorito, di Lusi. La casa è proprio uno degli elementi più deboli. È una cosa che fa particolarmente arrabbiare, perché la casa è una delle cose a cui gli italiani tengono di più. Gli italiani sono i più grandi proprietari di case, ma sta diventando sempre più un problema. Sta diventando un problema per molte famiglie pagare il mutuo. Sta diventando un problema per i giovani comprarsi una casa. Allora scoprire che l’intero patrimonio edilizio pubblico, degli enti previdenziali, degli enti pubblici è finito a prezzi di favore nelle mani dei soliti noti, io credo che faccia in questo momento particolarmente arrabbiare, anche perché quegli enti previdenziali sono gli stessi poi che non hanno i soldi per pagare le pensioni agli anziani o che, come è successo all’INPS, denunciano un buco di 9 miliardi di euro. Ecco, da una gestione migliore del patrimonio immobiliare si potrebbe cominciare ad avere grandi quantità di risorse per aiutare le famiglie che ne avrebbero bisogno.

“La casa è una delle cose a cui gli italiani tengono di più”

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Mario Giordano intervistato da Umberto Guidi sul palco di Viareggio Incontri
cinzia donati giornalista e blogger 2

Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!

Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
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D: La cronaca ci ha fatto scoprire casi eclatanti, ma accanto a questi ce ne sono altri più spiccioli e meno conosciuti?
R: Ma… A me, quello che impressiona è la quantità di casi. Io ho scoperto davvero tantissimi casi, accanto ai grandi casi conosciuti. C’è una quantità infinita con case veramente impressionanti… Case nei pressi di piazza San Pietro di nove vani vendute per 113mila euro, una casa in zona Colosseo di 109 mq ceduta per 177mila euro. Fenomeni di case comprate e vendute nello stesso giorno che, nel giro di meno di 24 ore, aumentavano a dismisura il loro prezzo, evidentemente con forti guadagni da parte di qualcuno. E guarda caso, poi, uno va a vedere e scopre i nomi di ministri, ex ministri, sottosegretari, politici, ma anche alti burocrati, funzionari. Nel mio libro si fanno tutti i nomi, tutti i cognomi e le cifre. Il titolo del libro è “Tutti a casa!”, che è uno slogan un po’ di moda, ma io non sono per le denunce generiche, chi legge i miei libri trova nomi, cognomi, fatti, perché credo che l’unico modo per poter davvero cambiare le cose sia quello di denunciare con precisione, non gridare genericamente al furto, al ladrocinio, che pure c’è, ma denunciare in pratica, in concreto. L’ho fatto con le pensioni nel mio libro “Sanguisughe”, lo faccio ora con le case, perché io credo che questo sia quello che un giornalista può fare. Se poi mi si chiede “Speri di cambiare qualcosa?”, certo che io spero di cambiare qualcosa e mi batto perché qualcosa possa cambiare. Però vale la pena denunciare comunque, per poter almeno guardare in faccia i propri figli, i propri cari con un po’ di serenità. Ecco, io credo che le persone che stanno in questo libro, invece, in faccia i loro figli con tranquillità non li possano guardare. Dimostrano giorno dopo giorno di avere la faccia come il… .

D: Il popolo cosa dice di fronte a questi fatti?
R: Il popolo tende a scoraggiarsi, perché uno denuncia e continua a denunciare… La gente ha voglia di sapere. Io mi accorgo che, giustamente e per fortuna, non vuole più mettere la testa sotto la sabbia, per troppo tempo abbiamo tenuto la testa sotto la sabbia…. Adesso le nostre denunce, mie e di tanti altri colleghi, che tiriamo fuori queste cose sorprendenti, perché davvero sono incredibili, fanno arrabbiare e fanno venir voglia di cambiare. Ci si scoraggia un po’ quando, di fronte all’ennesima e ripetuta denuncia, si è di fronte alle cose che non cambiano. Sono cose di questi giorni: le leggi che non vanno avanti, gli sprechi pubblici, gli sperperi. Di fronte al ripetersi di queste cose c’è il rischio che la rabbia muti, per questo io credo che sia ancora più necessario tenere la guardia alta e chiedere un cambiamento concreto, reale, effettivo.

“Io non sono per le denunce generiche, chi legge i miei libri trova nomi, cognomi, fatti”

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Mario Giordano firma il suo libro

D: Le “vittime” del libro si sono fatte sentire?
R: Sì sì, si son fatti sentire, si arrabbiano molto e questa devo dire che è una motivazione in più per andare avanti. Molti denunciano. Ecco… La cosa che si dice “Noi siamo stati nelle regole”… Molti lo dicono ed è vero, perché io nei miei libri denuncio sì anche dei casi di furto e di illegalità, ma la cosa che secondo me è ancora peggiore, succedeva nel libro sulle pensioni e succede anche qua, è che quello che denuncio è un sistema legale. Cioè sono persone che, è vero, hanno ragione loro, non violano le leggi. Ma se noi viviamo in un paese in cui la legge consente a un ministro, a un sottosegretario della presidenza del consiglio, facciamo un nome e cognome, Filippo Patroni Griffi, di comprare la casa al Colosseo di 109 mq per 177mila euro e invece la stessa legge non consente a una famiglia di giovani di crearsi una casa, ebbene questa legge è sbagliata. E allora che il potente di turno dica “Ma io ho rispettato la legge” non mi basta, anche perché la legge molto spesso l’ha fatta lui o l’hanno fatta i suoi amici e favorisce, guarda caso, sempre i soliti noti. Allora noi stiamo vivendo qualcosa che è più di un furto. Molto spesso è un sistema legalizzato che favorisce delle ingiustizie clamorose che vanno denunciate.

D: Non è solo la casa, ma è un sistema di amici, di aiuti agli amici degli amici…
R: Sì. Basta pensare al sistema del mutuo e alle difficoltà che hanno le famiglie di fare un mutuo e poi si va a vedere e l’ex ministro, ex direttore generale del tesoro Vittorio Grilli, ha avuto un mutuo addirittura superiore al valore dichiarato della casa, in un modo spropositato, per comprare una maxi casa ai Parioli. Allora qualcosa non mi torna. Perché una famiglia normale non riesce a trovare un mutuo e questo ex ministro trova invece questo mutuo? Quindi c’è tutto un sistema che favorisce i soliti noti… E poi è un sistema che, guarda caso, si estende. Perché molti dei protagonisti, penso a Sergio D’Antoni, penso a Franco Marini, penso alla famiglia Amato con la moglie di Amato che ha la casa e ha la super-pensione, sono gli stessi che ritornano: hanno i vantaggi dal punto di vista pensionistico, hanno i vantaggi dal punto di vista della casa… Eh beh mi sembra che sia davvero un po’ troppo, soprattutto in un paese che sta sentendo sempre più su di sé i morsi della crisi.

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Il pubblico per Mario Giordano

Chi è Mario Giordano

Mario Giordano (Alessandria, 19 giugno 1966) è un giornalista e scrittore italiano, direttore di Videonews dal 10 giugno 2013. La sua carriera inizia a “Il nostro tempo”, settimanale cattolico di Torino, per poi proseguire nel 1944 a “L’informazione” e nel 1996 al quotidiano “Il Giornale” diretto da Vittorio Feltri. Dopo varie apparizioni al Maurizio Costanzo Show in qualità di ospite, il debutto in televisione avviene in Rai nel 1997 con la trasmissione “Pinocchio” di Gad Lerner, dove veste i panni del Grillo Parlante. Dopo aver condotto su RaiTre “Dalle venti alle venti”, è tornato a lavorare con Lerner alla seconda edizione di “Pinocchio”, in cui, armato di bicicletta, presenta cifre e scandali sui temi caldi d’attualità. Dopo una breve parentesi al Tg1 diretto da Gad Lerner, dal quale si dimetterà contestualmente alle dimissioni del direttore, torna a “Il Giornale” fino a dicembre 2000. Dal 2000 al 2007 è stato direttore di “Studio Aperto”, spazio televisivo che ha contribuito a fargli acquisire una certa notorietà. Giordano ha anche diretto altre due trasmissioni televisive sulle reti Mediaset: “Lucignolo” e “L’Alieno”. Il 10 ottobre 2007 lascia il telegiornale “Studio Aperto” per dirigere “Il Giornale”. Nel 2009 lascia “Il Giornale” per riapprodare a Mediaset come direttore delle Nuove Iniziative News e, dal 1º settembre 2009, torna direttore di “Studio Aperto”, il tg di Italia 1. Il 1º marzo 2010 lascia nuovamente “Studio Aperto” e viene nominato direttore di “NewsMediaset”, testata d’informazione del gruppo di Cologno Monzese. Contestualmente diventa editorialista del quotidiano “Libero”. Il 29 dicembre 2010 lascia “Libero” e torna a scrivere per “Il Giornale”, in veste di editorialista. Nel settembre 2012 lascia ancora una volta il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti per far ritorno al quotidiano “Libero”, sempre come editorialista. Dal 28 novembre 2011 è anche il direttore del nuovo canale Mediaset All-news TGcom24. Il 10 giugno 2013 lascia la direzione di TGcom24 per andare a dirigere Videonews.

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Mario Giordano ospite a Viareggio Incontri

FOTO DI FOTOMANIA

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