Ultimo aggiornamento 25 Giugno 2023
La Maratona 18X18
18 street artist hanno decorato a metà maggio 2022 18 portoni al Porto di Viareggio, per l’evento Pescatori di Porte ideato e organizzato da TambÚca di Elisa Tamburrini
Ecco qui, uno per uno, i 18 lavori con i 18 artisti, attraverso 4 scatti fotografici miei:
– bozzetto,
– lavori in corso,
– artista,
– lavoro finito
1 Mau
Maurizio Scabola (Torino, 1984) disegna dall’età di 5 anni. Nel 1998 si avvicina al mondo dei graffiti, iniziando ad avere un primo approccio con la tecnica a spray. Realizza disegni su diverse superfici, anche recuperate, dando nuovo valore a muri, ma anche a materiali poveri e in disuso. Lavora in vari settori, tra cui il teatro, facendo scenografie in giro per l’Italia. Le sue opere murali si possono trovare in Europa, in America e in Africa.
Quando gli chiedo di descrivere la sua opera, risponde: “Sono in difficoltà, non amo parlare dei miei lavori”.
Elisa Tamburrini – organizzatrice dell’evento – descrive così il lavoro di Mau: “È un’anguilla gigante vedente”.

2 Rolenzo
Perdo veramente tante energie nel trovare significati e collegamenti nei miei lavori – forse ben oltre il necessario – fatto sta che dietro un progetto come Miroir c’è una ricerca di 3 mesi.
Per 3 mesi infatti ho ricercato presso le autorità italiane dei dati reali e dimostrati circa l’inquinamento delle acque, senza successo.
Tramite un’amica ho poi trovato una ricerca scientifica e tra le fonti un’organizzazione @oceaneye_ch con cui sono entrato in contatto e che si è resa disponibile a supportarmi nel progetto.
Fare un Qr-code su una saracinesca ondulata (e quindi mantenerne la funzionalità e la prospettica) è stato uno sbattimento, ma la soddisfazione di vederlo funzionante è indescrivibile!
L’opera si intitola Miroir, “specchio” in francese, e il link a cui è collegata vuol far riflettere sulle condizioni di inquinamento del mare.
Il mio obiettivo è come sempre di sfruttare la forza del digitale per affrontare tematiche terrestri.
Il link è miroir.rolenzo.it




3 Domenico Cilurso
Amo la montagna e gli animali selvaggi. Ho voluto rappresentare la Versilia da un altro punto di vista, che non fosse il mare, in pratica!
Quando Elisa mi ha chiesto il bozzetto e cosa avrei fatto, non ho avuto dubbi nel rappresentare la silhouette del Monte Procinto e il muflone che avevo visto due giorni prima.




4 Thomas Bires
Certi pesci volano e certi uccelli nuotano, la natura non è mai scontata né prevedibile.




5 Rick Rojnic
Ho scelto di fare un dipinto di Nettuno, il Dio del Mare, per la vicinanza del luogo al mare.
Ogni volta che vedo il Mediterraneo, sento una vicinanza alle antiche mitologie greco-romane. Mi fa sognare.
Ho scelto di raffigurare Nettuno per dare forza e coraggio ai pescatori che ogni giorno lasciano la sicurezza della riva, e la casa, per lo sconosciuto.








Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!
Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui
6 Moby Dick
Quello che faccio da sempre con l’arte è portare l’attenzione delle persone a tutto il mondo animale e a tutti i problemi relativi all’habitat, spesso parlo di animali in difficoltà o in via di estinzione.
Ho rappresentato la tartaruga marina caretta caretta, che rischia sempre di rimanere nelle reti dei pescatori, quindi ho scritto “save” perché ci vuole attenzione al regno animale.
Il mare intorno è inquinato, ha la plastica, che è un altro problema molto importante.




7 Maupal
Il mio lavoro “La vita è un mozzico(ne)” intende rappresentare, con una veste grafica, il proverbio romanesco “La vita è un mozzico”, che vale a dire: la vita è breve come un morso.
In questa mia rappresentazione, che ho creato a Viareggio, ho preferito arricchire il concetto allargandolo verso la problematica ambientale e con un semplice gioco di parole il mozzico (morso), non facilmente capibile dai non romani, è diventato un mozzicone di sigaretta che galleggia nel mare. Un pesce rosso, sprezzante del pericolo, si avvia verso la morte, come un qualunque essere umano che rinnega la propria madre terra, gettando un non biodegradabile mozzicone di sigaretta nel mare. Un consapevole e lento suicidio.




8 Forma
Il titolo dell’opera è “Il giocoliere dei tre gioielli” e rappresenta un cavalluccio marino che gioca con tre aspetti belli di Viareggio: il mare, la montagna e il Carnevale!




9 Nian Art
Il mio lavoro per Pescatori di Porte rappresenta una bambina che gioca con due pesciolini, che nel suo gioco diventano come i suoi occhi.
Un gioco in equilibrio tra il soggetto, il cielo, il mare e suoi abitanti.




10 Ale Senso
Di teste fumanti o fortemente pensanti purtroppo oggi se ne vedono assai di rado in giro, mentre una volta era tutto un gran sbuffare. La censura ne ha fatte scappare molte, alcune pur esistendo non hanno più il coraggio di parlare, mentre altre si sono tramutate in esseri mitologici fuori dal tempo. Assai ricercate e collezionate nell’underground, tuttavia rimangono un grosso mistero per l’umanità. Wikipedia ne ha persino cancellato la voce.
Il dipinto ha titolo: “Teste fumanti”.




11 Rame13
L’opera si intitola “Annaspando” e parla del cambiamento climatico e di quanto stiamo inquinando i mari.
Ci sono il pesce e il cavalluccio marino, gli animali che abitano il mare, che scappano dalla rovina su una barchetta, con aria sognante, si spera verso un futuro migliore.




12 Rosmunda
Il pesce corridore nasce per gioco. Ho voluto immaginare una realtà diversa giocando, accostando gli opposti per formare una nuova realtà.
Amo tutto quello che è diverso, eccentrico e buffo. Il mio pesce vuole incarnare lo spirito dell’infanzia, della leggerezza e del nonsense che diventa reale e rompe gli schemi di una realtà intrappolata nelle regole di logica e buon senso.




13 Mauro Sgarbi
Ho voluto rappresentare due elementi simbolo di Viareggio, che sono apparentemente diversi fra loro, ma che ho unito in un unico simbolo.
Il Burlamacco, che non ho rappresentato nella posa classica, ma di cui ho fatto un ingrandimento sull’occhio. Ha riflesse nell’occhio le Alpi Apuane, che si trovano proprio lì di fronte, si vedono proprio da quella banchina dove si trova l’opera e che sono un’altra grandissima particolarità del territorio della Versilia.
Proprio perché la street art parla al luogo, io ho voluto parlare di Viareggio in questo modo, con due simboli che sembrano contrapposti, ma che ho unito in un unico gesto.




14 Marco Fine
La luce nei suoi occhi era come un faro che guidava la nostra anima verso un destino migliore, un guardiano della luce e della vita che non ci lascerà mai, anche se adesso vola leggero sopra di noi.




15 Emigal
L’opera CarneMare è la sintesi della voglia di godersi di nuovo Viareggio, una sorta di parodia della odiata mascherina, che per lungo tempo ci ha tenuto distanti: giù la mascherina e su la maschera, intesa come maschera di Carnevale (il Burlamacco) e come maschera subacquea (il mare, altra perla della Versilia).




16 Lorenzo Vignoli
Le due figure rappresentano l’idea di unione tra mascolino e femminino in un incontro sia fisico che energetico.
La natura è promotrice di tale forza rappresentandosi e componendosi con le due figure umane.
Intrecciandosi in cigni e in fiori come simboli di rinascita attraverso l’equilibrio e il sostegno dell’altro per poter vivere appieno la nostra esistenza.




17 Maga Imago
Ho pensato il lavoro sull’idea dell’iceberg di Freud.
C’è una parte inconscia in noi che ci lega indissolubilmente al mare.




18 Pescepiromane
Con il supporto di Josef Zwiebel
Cosa è che accomuna un pesce e uno pneumatico?
Purtroppo nel 21esimo secolo è più facile immaginarsi uno pneumatico a bagno nel mare più che un pesce che per sbaglio è finito in tangenziale sotto le ruote di un’auto.
L’avvento della plastica ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere e non solo, andando avanti così saremo felici di pescare, cucinare e pregustare ottimi piatti di materie plastiche.




I portoni sono lì, in una esposizione a cielo aperto a impreziosire la banchina dei pescatori, a colorare una parte della città poco frequentata, ma che racchiude in sé l’anima di Viareggio.
FOTO DI CINZIA DONATI
Li torturo tuttiiiii!!!
Ti piacerebbe essere torturato, ehm… intervistato da me?
Ti piacerebbe parlare di te e raccontare ciò che fai, la tua attività, la tua professione?
L’intervista ti farà uscire dall’invisibilità!
Dai un’occhiata a come funziona! –> Cosa posso fare per te
*Cosa puoi fare per me?*
• condividere questo articolo sui tuoi canali social
• inoltrare il link ai tuoi contatti whatsapp
• lasciare un commento in fondo all’articolo stesso
• iscriverti alla Newsletter per non perderti nessun articolo! Compila il form in home page