Ultimo aggiornamento 20 Maggio 2022

L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 16 maggio 2015

Simone Dini Gandini ha pubblicato tre libri rivolti a un pubblico di bambini e ragazzi e ha partecipato a diverse antologie, ma se gli si dice che è scrittore si mette a ridere, perché la sua indole è di non prendersi mai troppo sul serio. Scrive dai tempi della scuola e lo fa per pura passione. Ottima premessa, quest’ultima, per trasformare la scrittura da hobby a lavoro vero e proprio.

Nel corso della nostra chiacchierata, gli chiediamo, fra le altre cose, come funziona il passaggio da manoscritto a libro pubblicato e parliamo di “La bicicletta di Bartali”, uscito il 27 gennaio, che racconta un episodio poco conosciuto della vita del grande Gino Bartali.

La tortura!

Sei uno scrittore?
(Ride)

Perché ridi?
Perché non mi prendo sul serio. Lo faccio con passione e mi auguro che diventi un lavoro, ma è molto difficile.

Genere?
Narrativa per bambini e ragazzi.

Raccontaci come nasce questa tua passione
È nato tutto per caso. La scrittura è come un amore: nasce per caso! Non avrei mai pensato di scrivere…

simone dini gandini scrittore
cinzia donati giornalista e blogger 2

Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!

Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui

Nel tuo passato ci sono esperienze artistiche, anche di altro genere?
Quando ero adolescente suonavo in un gruppo che si chiamava Wheels. Facevamo musica brit, tipo Oasis, Blur, Coldplay, nei locali della Versilia. Avevo 18 anni, suonavo la chitarra, cantavo e scrivevo. Nel frattempo frequentavo Lettere a Pisa. Era un divertimento.

Raccontaci un aneddoto simpatico su questa esperienza
Una volta siamo andati a Peschiera del Garda. Ci avevano invitato a un festival dicendo che si trattava di un evento molto importante. Invece quando arrivammo lì era tipo una sagra di paese, tutto meno che importante!

In tutto questo c’era già aria di scrittura?
Scrivevo per questo gruppo. E scrivevo già anche a scuola, verso 15/16 anni, sempre con ironia e leggerezza. Annotavo i fatti della scuola con tono ironico.

Nelle tue intenzioni c’era quella di pubblicare qualcosa?
All’inizio no. Ho iniziato nel 2011 a pensare a un libro da pubblicare, mentre stavo scrivendo la tesi. Così è nato il primo libro “I pesci del mare non han numero”, una raccolta di filastrocche tratte dal Bestiario di Brunetto Latini, un vero bestiario medievale. Studiando l’argomento per l’Università, ho pensato di ridurlo in filastrocche per bambini.

“Gli eroi sono persone comuni che fanno cose speciali”

simone dini gandini scrittore

Dalla realizzazione alla pubblicazione: come è avvenuto il passaggio?
Ho inviato il manoscritto a circa 30/40 editori in tutta Italia, scegliendo quei 30/40 che pubblicano libri per ragazzi. Il primo a rispondere è stato Edicolors di Genova. Si è interessato e ha pubblicato il mio libro.

Hai seguito la promozione?
Sì. L’ho presentato a Milano, a Torino, oltre che qui in Versilia. Poi è stato selezionato per il “Premio Letteratura Ragazzi” di Cento nel 2014, su centinaia di partecipanti provenienti da tutte le case editrici italiane. Il vincitore viene scelto da una giuria di bambini e ragazzi. Sono arrivato terzo. Grazie a questa esperienza ho iniziato a conoscere il campo della scrittura: autori, case editrici, editor. E ho capito che la fortuna esiste ed è più del 50%. Bisogna essere la persona giusta al momento giusto.

Conta così tanto la fortuna?
È chiaro che un libro, per essere pubblicato, deve rispondere a certe logiche. Da scrittori, bisogna capire anche l’editore, che ha le sue logiche commerciali. In questo senso si tratta di un lavoro che si impara. Poi la vera fortuna è incontrare qualcuno che ti faccia crescere. C’è un percorso di crescita. A volte dico che lo scrittore è un libero professionista, nel senso negativo del termine!

simone dini gandini scrittore
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Hai scelto un campo difficile
Il libro per ragazzi sicuramente è un campo molto ristretto. Le tirature sono basse. Un po’ di segnali positivi ci sono, ma gli scrittori per ragazzi sono tantissimi. Devo dire che però è un campo che mi permette di divertirmi molto perché gli autori per ragazzi, miei colleghi, sono persone molto alla mano, che se la tirano molto meno degli autori per adulti.

Come mai, secondo te?
Perché rivolgendosi ai bambini, l’autore deve essere schietto. I bimbi sono fantastici perché si accorgono di tutto, non puoi presentarti a loro con un’immagine costruita a tavolino, perché se ne accorgerebbero e non avresti un buon risultato.

Per adesso, quanti libri hai scritto?
Ho partecipato a qualche antologia, poi come libri miei ho pubblicato “I pesci del mare non han numero”, “La favola blu” e l’ultimo, uscito il 27 gennaio, “La bicicletta di Bartali”.

Parlaci de “La bicicletta di Bartali”
È la storia di un episodio poco conosciuto, perché Gino Bartali non voleva che si sapesse. Gino Bartali è un grande personaggio, che nel momento in cui aveva tutto, decise di rischiare per un ideale, per i valori. L’ho messa in forma di scrittura rivolta ai bambini, perché loro secondo me sono i primi a dover sapere che gli eroi sono persone comuni che fanno cose speciali, che il bene vince nella vita di tutti i giorni. Andrea Bartali, figlio di Gino, era l’unico a conoscere questo episodio della vita del padre. Se ne parlò nel 2006, quando uscì la fiction con Pierfrancesco Favino. Andrea Bartali ha curato un’appendice nel mio libro, dove narra in prima persona questo episodio e altri momenti di vita del padre e della famiglia.

“Andrea Bartali ha curato un’appendice nel mio libro”

libro la bicicletta di bartali simone dini gandini scrittore

Riassumici questo episodio poco conosciuto di cui parli nel tuo libro
Nel 1943/44 Gino Bartali entrò a far parte di un’associazione clandestina che si chiamava DELASEM, acronimo di Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei, che faceva capo al vescovo di Firenze Elia Dalla Costa e al rabbino della città. L’Associazione nascondeva in luoghi toscani gli ebrei e i dissidenti politici. In tutto quasi cinquemila persone, con la necessità di espatriare e senza i documenti necessari per farlo. Gino Bartali prendeva la sua bicicletta e da Firenze andava ad Assisi percorrendo 185 km. all’andata e 185 al ritorno. Ad Assisi c’era una tipografia clandestina che stampava i documenti falsi per l’espatrio. Bartali nascondeva i documenti mettendoli arrotolati dentro la canna della sua bicicletta e li portava al vescovo a Firenze. Ecco: nel mio libro si parla di questo episodio di sport, coraggio, eroismo. Bartali venne arrestato, perché fu intercettata una lettera in cui il vescovo di Firenze lo ringraziava per qualcosa di non ben specificato e rischiò la fucilazione. Rimase due giorni in carcere, ma alla fine riuscì a farcela. Ho raccontato questa incredibile storia come una fiaba, perché tecnicamente ha tutti i crismi della favola, rivolgendomi a ragazzi da 11 anni in su. In realtà è un episodio di cronaca, vero al 97%.

Questo libro ti sta facendo conoscere in tutta Italia?
Ho fatto un sacco di promozione e i mass media si dimostrano molto interessati. Ho rilasciato tantissime interviste, arrivando fino a Rai, Sky, RDS Radio Dimensione Suono, La Repubblica, tanto per citarne alcune.

“La scrittura è come un amore: nasce per caso!”

simone dini gandini scrittore

La versione finale è uguale al manoscritto?
Dal manoscritto originale al libro finito c’è stato un percorso di editing necessario e fisiologico. In genere in qualsiasi libro, prima di arrivare alla versione finale, ci sono tanti passaggi e tante professionalità che ci lavorano sopra. Qualcosa da aggiungere e qualcosa da togliere, qualcosa da limare e qualcosa da correggere.

Progetti futuri?
Sto lavorando a diversi progetti, sempre legati alla narrazione e non solo al libro come mezzo, ma non ne parlo volentieri, perché non amo parlare delle cose quando non ho ancora messo la firma sui contratti! (ride)

“Gli autori per ragazzi sono persone molto alla mano, che se la tirano molto meno degli autori per adulti”

simone dini gandini scrittore

Botta&Risposta

Dove e quando sei nato: Viareggio, al Tabarracci, 11 maggio 1986
Che scuole hai frequentato: Liceo Scientifico Barsanti e Matteucci e poi Lettere Moderne a Pisa
Andavi bene a scuola:
Quando eri bambino, da grande volevi fare: Andavo per fasi: archeologo, egittologo, avvocato, meccanico
Prima professione: Gelatiere (che non è gelataio. Il gelatiere fa il gelato, mentre il gelataio lo vende, NdR)
Professione attuale: Eh?
Hobby: Lettura, scrittura, andare per mostre, concerti
Sito web preferito: Social network
La suoneria sul cellulare: Solo vibrazione
La vacanza ideale: On the road, un viaggio da viaggiatore e non da turista
Cosa guardi in tv: Serie tv, documentari storici e geografici
Cosa ascolti alla radio: Ascolto Radio Deejay
Sei religioso: No, ma sono molto spirituale
Politica, destra o sinistra: Sinistra moderna, quella che non piace a quelli della sinistra antica!
Un vizio: Ce li ho tutti
Pregio: Idem come sopra!
Difetto: Sono umorale
Paura: L’infelicità, l’insoddisfazione
Il tuo motto: Non prendiamoci sul serio
Un genio: John Lennon
Un eroe: Gino Bartali
Un nemico: Tutti i falsi
Il sogno: Realizzarne uno di quelli che ho
Il libro: Uno qualsiasi di Garcia Marquez
La canzone: Una qualsiasi di Bob Dylan
Il film: Forrest Gump
Un consiglio a chi vuole seguire le tue orme: A chi vuole seguire le mie orme, chiedo se ha altri desideri!

“Il bene vince nella vita di tutti i giorni”

simone dini gandini scrittore

Chi è Simone Dini Gandini

Simone Dini Gandini è nato a Viareggio nel 1986. Dopo la laurea in Lettere ha collaborato con la Fondazione Carnevale di Viareggio e la Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago Puccini. È autore di versi, racconti, testi teatrali e libretti d’opera dedicati ai più giovani. Nel 2014 è stato tra i vincitori del Premio Letteratura Ragazzi di Cento.

Li torturo tuttiiiii!!!
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