Ultimo aggiornamento 14 Luglio 2023

“Partecipare al concorso Murartis#21 a Bargecchia è stata una bella mattata! E come tutte le mattate, quando riescono bene, sono le cose migliori che possano accadere”, leggo questa caption girovagando, come faccio di solito, tra i profili Instagram di persone che non conosco.
La foto di riferimento mi ha colpito perché è un murales in bianco e nero con una scritta rossa. Mi piace l’idea! E poi la scritta è “La Tosca”, la mia opera preferita di Puccini.
“Tosca dall’anima rokkettara”, come dico spesso e spero che il Maestro non si arrabbi!
Qualche tempo dopo, ricevo una telefonata: “Mi chiamo Stefania Mallegni, faccio l’illustratrice. Puoi aiutarmi con le tue torture a far capire che si tratta proprio di un lavoro vero e proprio e che possono contattarmi per quello?”.
Scopro che Stefania è la stessa del murales.
Scoprirò più avanti, durante la tortura, che pure lei è una energica rokkettara! (Per chiudere il cerchio, come si dice).

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In fase di tortura!

La tortura

Stefania, raccontami con parole semplici di cosa ti occupi
Subito la domanda più difficile!

Prova a spiegarlo a me. Se capisco io, dovrebbero in teoria capirlo tutti (si parte già con il sorriso!)
Faccio l’illustratrice, però…

C’è una difficoltà. Che è…?
Spiegare agli altri cosa faccio, qual è il mio lavoro e soprattutto che quello che sto facendo è un lavoro vero e proprio!
Non è facile far capire quanto sia complicato creare un’illustrazione: non basta saper disegnare o saper usare bene i colori, c’è una progettazione dietro a ogni opera che richiede tempo e impegno. Ogni illustrazione finita ha dietro la scelta del tema, lo studio dell’idea, la realizzazione dei bozzetti, la scelta della tecnica adeguata, le prove colore, la creazione del definitivo e il packaging dell’opera.
Non sopporto quando le persone mi dicono “Come sono belli i lavoretti che fai”. Io non faccio lavoretti, io lavoro come illustratrice!
(Rido, per l’anima rokkettara, l’avevo riconosciuta fin da subito!)

“La difficoltà è far capire che quello che faccio è un lavoro!”

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Pesci, animali, polpi che si abbracciano, il mondo fantastico di Stefania!

Perché lo fai?
Ho la passione per il disegno e il colore da sempre. Lavoravo come dipendente, dietro a un computer, in un mondo grigio. Ci stavo stretta, avevo bisogno di tirare fuori tutti i colori, proprio con le mani!

Quale tecnica usi?
Acquerello su carta.

Niente digitale?
Il digitale non mi piace. Ho bisogno di vedere il colore che esce dalle mani.

Come sei arrivata a fare l’illustratrice?
Ho fatto il Liceo Artistico, ho una laurea in Educatore Professionale. In fase di stage per la formazione professionale ho provato l’acquerello ed è stato amore a prima vista! Dopo ho preso lezioni da TambÚca di Elisa Tamburrini.

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Da sinistra: taccuini, segnalibro e quaderni
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Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!

Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui

Quali appuntamenti hai in programma per il futuro più immediato?
Partecipare ai concorsi di illustrazione Tapirulan e Cose Belle Contest che saranno a ottobre e a cui partecipo da anni ormai e, anche se non vengo selezionata, sono per me motivo di crescita e di stimolo, sia per i temi scelti, sia per il confronto con le opere degli altri illustratori, per vedere come viene interpretato in modo diverso lo stesso tema.
Poi andare al Lucca Comics and Games a visitare le diverse mostre e partecipare agli incontri con illustratori e fumettisti. È sempre molto formativo e motivante andare al Lucca Comics!
Adesso invece sto lavorando a un alfabeto in stile liberty per provare a fare delle carte gioco o mini-quadretti da vendere ai mercatini.
Vorrei anche lavorare a dei quaderni da proporre nelle cartolerie del territorio.
Forse in ballo c’è un libro a cui fare la copertina, ma ancora non voglio dire niente per scaramanzia!

Quali progetti invece più a lunga scadenza?
A lunga scadenza vorrei partecipare a corsi di formazione per illustratori, per aggiornarmi e crescere nel settore dell’illustrazione e imparare a narrare per immagini. Vorrei riuscire a illustrare una storia, ma è necessario e importante conoscere le tecniche di narrazione con le immagini, che non è una cosa così facile né automatica.
Un altro progetto, quello veramente a lunga scadenza, è di ingrandire il mio studio per poter avere più spazio per nuove attrezzature che mi permettano di sperimentare nuove tecniche. Mi piacerebbe tantissimo avere un angolo per la stampa serigrafica… La serigrafia è nel mio cuore!

“I miei clienti sono sia privati che aziende, ad esempio case editrici”

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Quaderni piccoli e grandi

(In campo lavorativo) Qual è il complimento che ti ha fatto più piacere?
Una ragazza che ha acquistato una mia illustrazione mi ha detto che i miei lavori le trasmettono emozioni. Questo è stato per me il complimento più bello, perché anche io quando guardo le opere dei miei illustratori preferiti provo forti emozioni, quindi sapere di essere riuscita a provocare emozioni negli altri, con una mia opera, per me è il massimo!

Quale invece la critica che ti ha dato più fastidio?
Una scrittrice a cui avevo fatto vedere un progetto che avrei voluto pubblicare mi disse che il mio modo di illustrare era antiquato e lo disse in senso dispregiativo. Non ci vedo niente di male nell’illustrare con tecniche tradizionali e se anche ho uno stile antiquato non è detto che non possa riuscire a trasmettere emozioni o a dire ancora qualcosa. Nel campo dell’illustrazione c’è spazio per tutti, sia per chi usa tecniche moderne come il digitale o l’animazione, ma anche per chi disegna ancora sulla carta con la matita. Non riesco proprio a capire cosa avesse di costruttivo quella critica!

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Il numero 50 illustrato!

(Se c’è) Raccontaci quella volta che hai avuto quell’idea geniale…
Non so se sia geniale: ho fatto un libro (lo devo ancora finire) per raccontare i nonni (i miei genitori) a mia figlia, che non li ha mai conosciuti. Per realizzarlo ho utilizzato una tecnica mista con acquerello e fili di cotone che erano di mia madre. Nell’illustrazione, ho scritto parole usando le lettere che mio padre utilizzava per lavoro. Lui aveva una serigrafia e, quando ancora non c’era il computer, utilizzava un libro da cui copiava le lettere e i caratteri. Non lo so se quel libro io lo abbia fatto più per lei o per me, però so che è stato importante averlo fatto. Utilizzare gli strumenti dei miei genitori mi ha aiutato a renderli presenti, a inserirli fisicamente nelle illustrazioni. Non so se mai lo pubblicherò o se rimarrà un’opera unica, troppo difficile da pubblicare, ma averlo fatto è stato liberatorio e catartico. Mi ha fatto capire quanto sia importante lavorare partendo dalla propria storia, dalle proprie radici, così che quello che si racconta sia vero, vissuto e possa essere utile anche agli altri, perché possano capire che ai bambini si può parlare anche di chi non c’è più in modo semplice, attraverso lo strumento libro. Tramite il libro, grazie alle illustrazioni e al testo, si può trattare il tema della morte in modo semplice, senza pietismo o banalità e soprattutto senza tabù. Non so se sia un’idea geniale, ma sicuramente è un bellissimo regalo che ho fatto a me e a mia figlia!

“Ho provato l’acquerello ed è stato amore a prima vista!”

La caption su Instagram sotto la foto del murales “La Tosca”:
“Partecipare al concorso Murartis#21 a Bargecchia è stata una bella mattata! E come tutte le mattate, quando riescono bene, sono le cose migliori che possano accadere. Ho partecipato per divertimento, senza aspettative, senza pensieri, per il piacere di passare un fine settimana in mezzo a tinte, colori e pennelli e alla bellezza dell’arte, in un bel posto con bella gente.
È stata una bellissima esperienza, la mia prima volta sul muro e, sarà pure la fortuna del principiante, ma il mio murales è stato anche premiato come miglior opera tecnica. Che si può volere di più?”

Qui stavo lavorando al murales del concorso Murartist 2021 a Bargecchia, dove ho vinto la menzione come “opera più tecnica”

“Ho bisogno di vedere il colore che esce dalle mani”

Cosa realizzo:
copertine di libri, etichette per vini, idee regalo illustrate per eventi tipo nascite, festa del papà, della mamma, dei nonni, idee regalo per le maestre a fine anno scolastico (solo per citare alcune idee), calendari illustrati, cartoline, segnalibri, taccuini, lettere e numeri per comporre nomi e frasi

Diamo un’indicazione sui prezzi:
I prezzi variano a seconda del formato, del tempo che impiego nella realizzazione, della scelta del materiale, se si tratta di un lavoro personalizzato da creare da zero o se è qualcosa che ho già pronto.
Possiamo dare un’idea dicendo che ad esempio un’illustrazione su formato A4 costa circa 50 euro, un quaderno personalizzato da 20 a 30 euro, un taccuino 5 euro.

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E tu di dove sei?

Chi è Stefania Mallegni

Nata a: Pietrasanta
Quando: il 10 novembre 1980
Vive a: Viareggio – zona Bicchio

Un po’ di Questionario Proustiano
(Versione ridotta e adattata per Stefania!)

Un pregio: riuscire a sintetizzare un concetto in una immagine
Un difetto: “Non mi rendo conto di avere il pregio di cui sopra!”
Hobby: giardinaggio, curare le piante

Il tratto principale del mio carattere: solarità
Cosa apprezzo in una persona: la simpatia
Il mio sogno di felicità: la serenità

Il mio colore: blu
Il mio autore preferito: Concita De Gregorio
I cantautori preferiti: Francesco Guccini, Fabrizio De André

I miei pittori preferiti: dico un illustratore, Jon Klassen
I miei eroi nella vita reale: il mio papà
I miei eroi nella finzione: non mi viene in mente nessuno

Stato attuale del mio animo: serena
Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza: se si dimenticano di me
Il mio motto: “A chi non piaccio, si giri di là”

Cosa è il Questionario Proustiano?
Se volete divertirvi a fare il vostro Questionario Proustiano, sappiate che consiste in una serie di domande, alcune generiche e altre tagliate su misura per la persona intervistata, volte a conoscere i gusti e le aspirazioni personali di chi vi risponde. La caratteristica essenziale è quella del “botta & risposta” immediato, cioè bisogna rispondere senza pensarci troppo.
Si chiama così perché il primo a compilarlo fu Marcel Proust, da adolescente, consigliato dall’amica coetanea Antoinette Faure.

Dove possiamo trovarla

Instagram stefaniamallegni
Facebook pagina Qui Felicità
Shop online su Etsy www.etsy.com/it/shop/QuiFelicitA
E-mail stefaniamallegni@gmail.com

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Al Mosaica di Lido di Camaiore, dove si trovano alcune opere di Stefania in vendita
stefania mallegni illustratrice
“Questa foto viene da una mostra: dietro, appesi, ci sono i miei acquerelli”

Li torturo tuttiiiii!!!
Ti piacerebbe essere torturato, ehm… intervistato da me?
Ti piacerebbe parlare di te e raccontare ciò che fai, la tua attività, la tua professione?

L’intervista ti farà uscire dall’invisibilità!
Dai un’occhiata a come funziona! –> Cosa posso fare per te

*Cosa puoi fare per me?*
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