Ultimo aggiornamento 18 Maggio 2022

L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 16 luglio 2010

Incontriamo Stefano D’Orazio nel Parco della Versiliana a Marina di Pietrasanta.
È qui per parlare alla stampa di “Aladin”, nuovo musical che debutterà in prima nazionale proprio qui alla Versiliana, sabato 7 e domenica 8 agosto. D’Orazio ne ha scritto i testi e le liriche, mentre le musiche sono dei Pooh, di cui è stato “storico” batterista per ben 38 anni.

Stefano D'Orazio batterista Pooh

D: Parliamo di “Aladin”. Di cosa si tratta?
R: Si parte dal racconto del “Mille ed una Notte”, che qui ho shakerato, se così possiamo dire, in mezzo ad altre storie… Le notti arabe, il mistero e la magia dei profumi d’oriente vivono in questo nuovo spettacolo prodotto da Nausicaa, di cui per la prima volta firmo oltre alle liriche anche la storia, con il prezioso contributo delle musiche dei miei ex colleghi Pooh (Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian).

D: Come nasce questo progetto?
R: Il progetto è nato nel maggio 2007 e mi ha tenuto compagnia nella mia isola di Pantelleria dove ho scritto un tomo di oltre 150 pagine. Poi sono ripiombato nel mio lavoro di suonatore di tamburi e ad “Aladin” non ho più pensato. Più di due anni dopo, lo scorso settembre, quando la mia vita ha preso a marciare con altri ritmi, nel rimettere in fila le mie idee, mi è capitato di rileggere la mia favola e mi è subito rinata la voglia di rilavorare su questa idea. E oggi siamo qui, a pochi giorni dal debutto in quella Versiliana dei grandi eventi che mette addosso orgoglio e paura, a raccontare come è andata…

DSC_0067 Stefano D'Orazio - Pooh

D: Qualche riferimento a Disney?
R: Non aspettatevi l’Aladin disneyano. Ho attinto alle storie delle “Mille ed una Notte”, prendendo spunto dai personaggi più intriganti e insoddisfatti per creare una favola completamente differente.

D: Qual è il messaggio che vuole trasmettere?
R: Ma… Guarda… Il testo racconta in modo molto semplice e diretto l’insoddisfazione che le persone, i protagonisti, hanno ognuno per il proprio ruolo.

D: Cioè?
R: C’è un Sultano che non vorrebbe essere Sultano, Jasmine che non vorrebbe essere Jasmine, così pure il Gran Visir e il Genio… Ognuno vorrebbe essere qualcun altro… Si racconta l’insoddisfazione di ognuno per il ruolo che ricopre nella vita.

D: Un po’ triste?
R: No, tutto è raccontato in modo facile e divertente. Ho usato una stesura ironica, in modo che possa risultare simpatica. Aladin è rivisitato in questa chiave, diciamo così, divertente. Mi ha molto divertito scrivere questo musical.

D: Quindi attraverso l’ironia arriva un messaggio importante…
R: Sì. L’autoironia che io personalmente ho sempre nei miei confronti mi permette di fare tutto ciò.

DSC_0066 Stefano D'Orazio - Pooh
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D: Le musiche sono dei Pooh. Allora non avete litigato, come qualche gossip invece continua a insinuare?
R: Dunque (sorride, NDR)… Diciamo che loro non mi hanno proprio perdonato del tutto, perché comunque in qualche modo ho rotto un po’ il giocattolo…

D: Però la collaborazione continua…
R: Certo! Per “Aladin” ho chiesto loro se potevano scrivermi le musiche. Diciamo che gliele ho chieste e loro mi hanno detto di sì! Per me è stato naturale chiederle a loro. Sono uscito dal gruppo non per andare a fare le stesse cose da un’altra parte, ma perché volevo fare altro.

D: Il giocattolo è stato rotto in modo brusco?
R: Non proprio. La decisione risale a quattro anni fa. Poi è stata volutamente traghettata nel tempo, per poterla rendere il più assimilabile possibile.

D: È emozionato per questo debutto alla Versiliana?
R: Guarda, io so che quello della Versiliana è un pubblico “che sa”, che conosce le cose, è un pubblico abituato agli spettacoli e che, per questo, forse possiamo dire che perdona anche poco! Per noi è quindi una bella prova.

D: Quali sono le aspettative?
R: Io, considerando appunto il pubblico esperto della Versiliana, mi auguro di essere all’altezza della situazione!

D: A quando l’appuntamento?
R. Qui al Festival La Versiliana, il 7 e 8 agosto.

DSC_0068 Stefano D'Orazio - Pooh

“Diciamo che loro non mi hanno proprio perdonato del tutto, perché comunque in qualche modo ho rotto un po’ il giocattolo…”

Chi è Stefano D’Orazio

Stefano D’Orazio è nato a Roma il 12 settembre 1948. Ha cresciuto Silvia (23 anni, cantante e attrice di musical) figlia della sua ex compagna Lena Biolcati e che Stefano considera sua figlia a tutti gli effetti. Vive con Tiziana Giardoni. Dal 1971 al 2009 batterista dei Pooh, autore di molti dei testi delle canzoni del gruppo, del quale in seguito è divenuto anche responsabile amministrativo e direttore di produzione di fatto. Nell’aprile 2009, in concomitanza dell’annuncio dell’uscita del singolo “Ancora una notte insieme”, D’Orazio ha annunciato la sua intenzione di lasciare il gruppo al termine del tour previsto in estate. Primi approcci musicali: A 6 anni trova nella calza della Befana la sua prima batteria, che suona con due mestoli da cucina dopo aver rotto quasi subito le bacchette tradizionali per la troppa foga. Durante il liceo classico finge di essere un bravo batterista per entrare in un gruppo: dopo aver comprato cassa, rullante e Charleston per 35 mila lire (l’anticipo di anni di paghetta), impiega una settimana per imparare un personalissimo ritorno, che poi adatta a diverse canzoni. Con le mance del suo lavoro estivo come portapacchi di uno stabilimento balneare di Ostia compra la prima batteria completa, una Hollywood rossa, e forma la band Sunshine, che suona solo pezzi strumentali degli Shadows perché non possiede un impianto audio. I Sunshine si esibiscono al Teen Club (uno scantinato della Chiesa Anglicana a Roma frequentato da studenti americani) racimolando i soldi per acquistare finalmente un impianto voci, che però va letteralmente in fumo la prima volta che viene acceso per colpa del voltaggio sbagliato, costringendo il gruppo a ripiegare sugli strumentali degli Shadows. La sua incursione nel teatro underground prosegue accompagnando con la batteria lo spettacolo “Osram” di Carmelo Bene e Cosimo Cinieri. A 17 anni entra nel gruppo dei Naufraghi e partecipa ai provini del Piper di Roma (gare con l’applausometro in cui era determinante il numero di amici in platea) vincendo in un’occasione contro Mal e i Primitivs. Apre due cantine club, nelle quali fa esibire i gruppi inglesi venuti a Roma per il Piper, e suona come turnista alla RCA. I suoi ultimi due gruppi sono The Others (specializzato in musica R&B) e Il Punto, con il quale partecipa al Festival di Caracalla assieme a band storiche come il Banco di Mutuo Soccorso. Con Il Punto suona nel musical teatrale “Cassandra 2000” scritto da Tony Cucchiara. Nel 1971 sostituisce Valerio Negrini come batterista dei Pooh. Esperienze da solista: Non ha inciso dischi da solo, perché ha preferito dedicare tutto il proprio talento artistico al progetto Pooh, nel quale si è occupato anche degli aspetti organizzativi, degli allestimenti dei live e di altre importanti particolari extramusicali. È stato per 5 anni il produttore artistico di Lena Biolcati (che ha vinto un Festival di Sanremo) e ha diretto, con Varis Casini, l’agenzia di management Tam Tam, che si occupa della promozione dei Pooh ma anche di balletto classico e spettacoli comici. Gusti musicali: Beatles, Led Zeppelin, Genesis e Yes sono gli idoli storici. Oggi lo intrigano la contaminazione fra la melodia e il rap, le metriche fuori metrica e chi non si vergogna a cantare i sentimenti. Mario Venuti è uno degli artisti italiani della nuova generazione che apprezza maggiormente. Sport: Dai 9 ai 12 anni ha praticato nuoto agonistico al Foro Italico di Roma, vincendo parecchie gare regionali: era veloce in tutti gli stili tranne nella farfalla. Al liceo è passato all’atletica leggera: corsa campestre, 1000 e 3000 metri. Nel calcio è simpatizzante della Roma (derby in famiglia col padre laziale). Libri: Legge molto e di tutto: l’ultimo è “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown. Fra i suoi autori preferiti ci sono Gabriel Garcia Marquez e Cesare Pavese. Cinema: Oltre a essere uno spettatore appassionato (“Ecce Bombo” di Nanni Moretti è il suo film cult), Stefano ha uno studio di produzione casalingo, nel quale si cimenta con ottimi risultati nella regia e nella post produzione di filmati. Collezionismo: Possiede oltre 6 mila elefantini di grandezze e materiale diversi, dalla pietra pomice all’alabastro. La raccolta è iniziata con i regali dei compagni di liceo dopo che ha scritto “Il giro dell’uomo intorno all’elefante” (una favoletta sull’evoluzione involutiva dell’uomo) per il giornalino della scuola.

“L’autoironia che io personalmente ho sempre nei miei confronti mi permette di fare tutto ciò”

Foto Aladin 1
Aladin in scena

Aladin il musical

Prima nazionale 7-8 agosto alla Versiliana
Testi e liriche di Stefano D’Orazio
Musiche dei Pooh
Con Manuel Frattini, Roberto Ciufoli
Regia di Fabrizio Angelini

Sulle ali del magico tappeto volante saremo trasportati nel mondo delle “Mille ed una Notte” dove, inebriati dai profumi d’oriente, incontreremo la giovane principessa Jasmine, il perfido Gran Visir Jafar e soprattutto Aladin, uno “scugnizzo” coraggioso e scapestrato che, insieme al fedele Abu e con l’aiuto magico e mirabolante del Genio della Lampada, imparerà a crescere e trovare il suo posto nel mondo. Entreremo nell’incanto delle notti arabe accompagnati dall’affascinante storia raccontata da Stefano D’Orazio sulle straordinarie musiche dei suoi “amici per sempre” Pooh: Roby Facchinetti, Red Canzian e Dodi Battaglia. Percorreremo le strade della fatata Baghdad tra elefanti e cammelli e ci immergeremo nei tesori della Caverna delle Meraviglie dove scopriremo la Lampada Magica che metterà noi e Aladin di fronte ai nostri più profondi desideri. Farà da sfondo al racconto dell’emancipazione e della maturazione di Aladin e Jasmine un coro di personaggi esilaranti e indimenticabili. Una storia che da sempre affascina grandi e piccoli, un modo per avvicinare il pubblico a un Oriente per ora apparentemente lontano, ma ricco di una storia e di una cultura che hanno influenzato profondamente e arricchito le nostre.

FOTO DI EMMA LEONARDI

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