Ultimo aggiornamento 18 Maggio 2022

L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 1 novembre 2010

Cantautore. Nato a Lucca, dove vive attualmente. È passato qualche anno dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo, dove si aggiudicò il settimo posto con “Generale kamikaze”. Al momento, con il terzo album in uscita, si dedica alla direzione artistica della sua nuova “creatura”: un centro polifunzionale per la formazione artistica a Lucca.

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D: Stefano, ti chiedono mai “Che lavoro fai”?
R: Sì. Sono cantautore. È scritto così anche sulla carta d’identità!

D: Lo volevi fare fin da piccolo?
R: Diciamo che… Sì… Di diventare cantante lo avevo in mente già da piccolo.

D: Che studi hai intrapreso?
R: Studi tanti. Portato a termine… Nessuno! Sono stato espulso dal Conservatorio di Lucca, dove studiavo oboe, per “inadattamento” al sistema gerarchico-militare che adottano lì.

D: Attualmente a cosa ti stai dedicando?
R: Sto preparando il terzo album, che uscirà su etichetta Pull Music.

“Sono stato espulso dal Conservatorio di Lucca, dove studiavo oboe, per ‘inadattamento’ al sistema gerarchico-militare che adottano lì”

D: Qualche anticipazione?
R: Sarà una ricerca negli antichi valori della musica del dopoguerra.

D: Perché usi la parola “ricerca”?
R: Perché è il frutto di una vera e propria ricerca. Io, per andare avanti, torno sempre indietro e vado a studiare cosa è stato prima di noi. È così che trovo gli spunti.

D: L’esperienza del Festival di Sanremo ti ha aperto nuove frontiere. Hai mai pensato di trasferirti per lavoro in un’altra città? A Roma o a Milano?
R: No.

D: Perché?
R: Perché una città bella come la mia (Lucca, NdR) non esiste. Lucca, almeno psicologicamente, non l’ho mai abbandonata. Ho provato a vivere sia a Roma che a Milano. Tra le due preferisco Roma, ma non andrei mai a vivere stabilmente là.

con simona ventura sanremo 2004
Con Simona Ventura, Sanremo 2004

D: Quindi ti sei ritagliato uno spazio qui a Lucca?
R: Sì. Ho avuto l’idea di creare un centro polifunzionale per la formazione artistica e ho voluto realizzarlo qui nella mia città.

D: Di cosa si tratta esattamente?
R: È una specie di scuola, ma non la chiamerei così perché sono lontano dal sistema gerarchico-militare delle scuole, come ti dicevo prima. Qui possono venire persone da zero anni in su per imparare la musica, la danza, la recitazione…

D: Quindi qual è la differenza con una scuola?
R: Abbiamo anche uno studio di registrazione, delle sale prova e un’emittente radiofonica, Radio Star, che trasmette da qui.

D: I tuoi collaboratori li hai scelti fra i tuoi amici?
R: No. Prima di tutto sono professionisti, ognuno nel proprio campo.

D: Una persona che esce da qui, cosa ti piacerebbe che avesse imparato?
R: Vorrei principalmente che avesse capito come funziona questo meraviglioso mondo della musica e dello spettacolo. Vorrei dare alle persone la possibilità di imparare a comunicare. La musica è un linguaggio.

stefano picchi
cinzia donati giornalista e blogger 2

Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!

Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
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D: E lo spettacolo?
R: Anche quello. Mi piacerebbe che un ragazzo che esce da qui potesse aver capito cosa vuole il pubblico e che avesse capito come sapergli dare quello che vuole.

D: Quindi anche l’immagine va tenuta d’occhio?
R: Ovviamente sì. Ma guarda, nel momento in cui decidi di uscire di casa con una maglia blu piuttosto che verde, hai già fatto una scelta d’immagine. Non credo che esistano gli alternativi. Anzi: più uno fa l’alternativo e più significa che ha scelto di adottare una certa immagine.

D: Tu sei alternativo?
R: Non mi pongo il problema. Io sono così come mi vedi. È meglio essere se stessi. Tanto comunque non si può conoscere la reazione del pubblico.

D: Date un diploma alla fine di ogni corso?
R: No. Non crediamo nei diplomi.

“Non credo che esistano gli alternativi”

D: Segui in tv i vari reality show?
R: L’Isola dei Famosi mi piace e mi incuriosisce.

D: Parteciperesti?
R: No, perché mi piace mangiare!

D: Invece dei talent show cosa ne pensi?
R: Sono un’opportunità. Però è difficile per i giovani ritagliarsi uno spazio nel mondo della musica. Oltre all’opportunità ci vuole anche la professionalità. Purtroppo è dimostrato che chi esce da un talent show dura solo una stagione…

D: Forse bisognerebbe studiare di più?
R: Io credo che un ragazzo debba studiare un tot. Non si può comunque studiare tutta la vita!

D: Dicevamo che al momento vivi qui a Lucca…
R: Sì. Ho comprato un casolare in campagna, dove tra l’altro allevo i cavalli insieme ai miei fratelli. La passione per la campagna ce l’ho da sempre… È una caratteristica di famiglia.

D: Frequenti i locali notturni?
R: No, perché non ho voglia di rumore. Invece frequento abbastanza i ristoranti della zona.

D: Il tuo preferito?
R: Stefani a Lucca, del mio amico Benedetto.

con paolo bonolis domenica in
Con Paolo Bonolis, Domenica In

D: Raccontaci la tua giornata-tipo…
R: Mi sveglio alle nove. Faccio colazione vicino casa, al bar Reloo. Poi leggo i quotidiani, la Nazione e il Tirreno. Ogni quindici giorni leggo Paspartu (ride!). Poi vengo al centro, che si chiama H-Demia (il sito è www.h-demiadimusica.it), di cui seguo la direzione artistica e dove curo uno stage sulla storia della musica. Durante la mattinata ho le varie riunioni con il direttore didattico. Pranzo a casa.

D: Chi cucina?
R: Io! Mi piace molto cucinare perché sono nato praticamente in un ristorante!

D: Dopo pranzo cosa fai?
R: Lavoro nello studio di registrazione. Rimango lì tutto il pomeriggio. Per cena spesso sono fuori. Poi intorno all’una vado a dormire.

D: In estate vai al mare?
R: Sì. In Versilia da sempre. Faccio vita da spiaggia, ma all’ombra perché sono un fototipo chiaro!

D: Oltre al centro e al nuovo album in uscita, hai altri progetti attivi?
R: Sto allestendo uno spettacolo teatrale insieme a Meme Lucarelli, che è anche socio di H-Demia, e Nicola Palladini. Io mi occupo della stesura dei testi, Meme della musica e Nicola della recitazione.

D: Chi stimi tra i tuoi colleghi cantautori?
R: Claudio Baglioni. È un grandissimo artista ed è anche un amico.

D: Esiste l’amicizia nel mondo dello spettacolo?
R: È rara.

D: Un consiglio ai giovani che decidono di intraprendere la strada della musica?
R: Devono avere una bella volontà e ci devono credere. Poi se hanno delle idee, devono avere la possibilità di realizzarle. Io sono una persona che, dopo aver pensato un’idea, ama realizzarla!

Stefano Picchi bambino
Stefano da bambino

Chi è Stefano Picchi

Stefano Picchi nasce a Lucca il 25 gennaio 1974. Inizia a studiare pianoforte a dieci anni, a tredici inizia a muovere i primi passi nel mondo della creazione musicale: compone le sue prime vere e proprie canzoni e le sperimenta con un piccolo gruppo di quattro amici con cui si trova a suonare in cantina. Adolescente scrive e compone fra le mura della sua stanza accompagnandosi con il pianoforte o la chitarra. Nel 1992 si iscrive al Conservatorio “Luigi Boccherini” di Lucca come oboista e studia lo strumento per cinque anni. Nel 2001 arriva in finale al Festival di S.Marino con “Ciao Charlie”, un brano dedicato al celebre disegnatore Charles M. Schulz. La sua creazione musicale unisce i colori tradizionali del pop italiano alle sonorità internazionali e arricchisce la profonda attualità dei suoi testi. Stefano Picchi si aggiudica il settimo posto al Festival di Sanremo 2004 con “Generale kamikaze”, una canzone che affronta il tema della pace attraverso gli occhi di un kamikaze. Nell’estate 2004 intraprende un tour, che lo porta in 46 piazze d’Italia. Nel luglio 2004 all’interno della rassegna “Summer Festival” si esibisce in concerto accanto ad una grande artista della musica internazionale: Alicia Keys. Nel dicembre dello stesso anno da un’idea di Tony Renis, “Generale kamikaze” viene tradotta in lingua inglese e presentata da Stefano in un concerto ad Atlantic City U.S.A. Il 22 aprile 2005 pubblica il suo primo album, “Pensieri sospesi”. Nel settembre 2005 viene invitato personalmente da Claudio Baglioni a partecipare alla rassegna “Oscià”, dove Stefano presenta le sue canzoni accompagnato al pianoforte dallo stesso Baglioni e reinterpreta un famoso successo del grande artista. Nella primavera 2008 pubblica il secondo album, “Il muro delle rose”, presentato in anteprima nazionale alla trasmissione “Buona Domenica” su Canale 5. Nel luglio 2008, Stefano ospite al “Summer Festival” per la seconda volta, ha l’onore di aprire la rassegna e presenta “Il muro delle rose Tour” accanto a Patty Pravo. Il 27 luglio 2009, Stefano in Russia per la prima volta presenta con successo alcuni dei suoi brani più rappresentativi. Il 1° maggio 2010 fonda a Lucca con l’amico e musicista Meme Lucarelli “H-Demia”, un centro polifunzionale per la formazione artistica, un microcosmo dello spettacolo con scuola di musica e danza, una agenzia di spettacolo con giornale di bordo e una radio per comunicare con il mondo esterno.

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