Ultimo aggiornamento 12 Agosto 2023

Un piccolo gioiello architettonico in mezzo a ulivi secolari: una chiesetta ancora consacrata, di proprietà privata, chiamata dagli abitanti del posto “Oratorio della Santissima Annunziata” o “Chiesina della Torre”. A metà collina, tra Mommio Castello e Piano di Mommio, nel comune di Massarosa in provincia di Lucca.

Ha bisogno di interventi di restauro e per questo è nata l’Associazione Acqua Viva che, con la guida di Silvia Canfailla, è impegnata nella raccolta dei fondi necessari per la ristrutturazione, in prima battuta, del tetto che sta crollando.

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L’esterno. A destra… io mentre fotografo la facciata! (Foto di Lucia Altemura)
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L’Oratorio della Santissima Annunziata (o Chiesina della Torre)

Premessa

Questo articolo rimarrà impresso nella mia storia lavorativa personale per essere quello con il periodo di gestazione più lungo in assoluto!

A fine 2020 la mia amica e affezionatissima lettrice Antonella Gemignani mi invia su whatsapp una foto di quella che a prima vista sembrava una chiesetta abbandonata. Passando lì davanti durante una delle sue camminate rigeneranti, le ero venuta in mente. Il messaggio era più o meno questo: “Cinzia, te che sei appassionata di luoghi nascosti, per caso sai dirmi cosa è questa? Conoscendoti, sicuramente ne avrai scritto in qualche tuo articolo…”. No, non ne avevo scritto e non sapevo neppure che esistesse quel luogo. “Mi dispiace, Antonella, non ti so aiutare. Ma inizio a indagare e, se riesco ad avere le informazioni, scriverò un articolo e ti citerò”.
(Promessa mantenuta!).

Inizio a indagare tra i miei amici e conoscenti. Nessuno pare sapere nulla. Dopo un paio di settimane, lascio perdere. Febbraio 2021. Mi arriva la notifica che un amico inizia a seguirmi su Instagram. Ma non mi seguiva già? Sì, mi seguiva, ma per errore mi aveva cancellato e ri aggiunto. Quando si dice il caso, che non esiste! In quel momento ha attirato la mia attenzione, vado sulla sua bacheca Instagram e vedo una foto molto simile a quella che mi aveva inviato Antonella. Bingo! Lo contatto alla velocità della luce per chiedergli se ha voglia di raccontarmi qualcosa sulla chiesina.

Perché ho fatto questo spiegone? Perché questa serie di coincidenze, per me che sono un concreto segno di Terra, hanno avuto il preciso significato che ormai non potevo più lasciar perdere! L’articolo andava assolutamente scritto!

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Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!

Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui

La tortura a Riccardo

Riccardo Francalancia Vivanti Siebzehner, che per passione si occupa di ricerca storica da diversi anni, è stato “torturato” (intervistato!) da me e mi ha dato un sacco di informazioni utili.

Riccardo, volendo localizzare la chiesina, possiamo dire che si trova…?
In località La Torre, sull’antica strada che collega Piano di Mommio con Mommio Castello, su un percorso pedonale in mezzo agli oliveti che porta alla Buca delle Fate.

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Vista dalla parte laterale

Come sei venuto a conoscenza della chiesina?
La presidente di Acqua Viva, Silvia Canfailla, sapendo di questa mia passione per le ricerche storiche, mi ha chiesto se potevo trovare qualche informazione sulla chiesina, nell’ottica di valorizzarla e renderla di nuovo agibile.

Al momento quindi non è agibile?
No. Necessita di lavori di manutenzione. Soprattutto il tetto, che sta crollando.

Cosa hai scoperto con le tue ricerche?
Nel 2016 io, Franco Anichini, Claudio Lonigro e Alfredo Dal Pino, che facciamo anche parte dell’Associazione Terra di Viareggio, abbiamo fatto un sopralluogo. L’ipotesi sull’origine è di Franco Anichini, che ha trovato delle difformità nella pavimentazione che fanno pensare che la chiesina sia nata inizialmente come marginetta votiva, il cui pavimento originale è più vecchio rispetto al pavimento attuale.

Parentesi: cosa è una “marginetta votiva”?
Le marginette votive sono piccoli altari che un tempo si trovavano sulle strade rurali. In Versilia ne abbiamo tante.

Avete scoperto a quando risale la prima versione della chiesina?
Probabilmente al Cinquecento. Successivamente è rientrata nelle proprietà di qualche privato che non conosciamo. Le prime notizie che abbiamo trovato risalgono poi al 1630 circa. Ho trovato indicazioni risalenti alla metà del Cinquecento, che forse indicano la chiesina come proprietà della famiglia Piccioli di Corsanico, ma è una notizia in forse, non confermata.

Per curiosità, dove hai trovato le informazioni?
Nei catasti di Mommio del Cinquecento.

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Il portone e la finestra frontale che ricorda la forma di una conchiglia

Si arriva al 1630…
Sì. Nel 1630 era di proprietà della famiglia Trenta di Lucca. Si parla di chiesa, casa di fronte e terreni circostanti. Era una tenuta agricola piuttosto corposa. La storia ci dice che la figlia di Trenta, Giulia Eugenia, con il testamento istituisce sulla chiesina un beneficio ecclesiastico che si chiama “cappellania con giuspatronato”, con un rettore. In pratica stacca la chiesina dal proprio asse ereditario e la casa di fronte diventa la casa del rettore. A questo punto si apre una disputa tra i curatori del testamento di Giulia Eugenia Trenta e i figli di lei. Disputa che dura diversi anni e che alla fine stabilisce che la gestione della chiesina passi ai parenti discendenti di Giulia Eugenia, che erano gli avi di Santa Gemma Galgani.

Che storia articolata!
E non è finita! Con il tracollo finanziario dei Galgani, tutta la proprietà andò all’asta. Dopo una serie di passaggi di proprietà che non sto a dettagliare, finisce fra le proprietà della famiglia Mariotti, originaria di Monteggiori di Camaiore. Poi la proprietà è stata divisa in due parti, tra la famiglia Mariotti e Silvia Canfailla.

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Un dettaglio: una delle finestre frontali

È mai stata usata come chiesa vera e propria?
Per quanto riguarda l’aspetto liturgico, durante la Seconda Guerra Mondiale, l’unica chiesa praticabile era quella di Mommio Castello. Il parroco di Piano di Mommio decise allora di usare questa perché era più vicina al paese.

Hai qualche dettaglio particolare da raccontarci?
Ti posso raccontare due cose singolari. L’altare che si trova all’interno, per essere una chiesina privata, è piuttosto bello. In base allo studio che ho fatto insieme a Franco Anichini, abbiamo ipotizzato che l’altare – vista una forte somiglianza – potrebbe essere stato scolpito dallo stesso scultore, o dalla stessa bottega, che ha realizzato il vecchio altare della Chiesa di Sant’Antonio di Viareggio, che poi successivamente fu trasportato dentro la Chiesa della Santissima Annunziata sempre di Viareggio.

E il secondo dettaglio?
All’interno del tabernacolo c’è una statua della Santissima Annunziata in legno, con il volto dipinto e una parrucca di capelli biondi veri! È una statua snodabile, tipo una bambola!

Perché snodabile?
Come risulta dalle memorie scritte dal parroco di Piano di Mommio, durante la Seconda Guerra Mondiale, dentro la chiesina la statua stava in piedi, mentre quando la portavano in processione, la sistemavano seduta su un trono.

Ai giorni nostri è stata mai usata la chiesina?
Da circa tre/quattro anni, in primavera, viene organizzato un pomeriggio di riunione tra gli abitanti del posto, per mantenere viva la memoria. Viene fatta una piccola festa. Per ora però non si può fare, perché purtroppo il tetto sta crollando e c’è bisogno di ristrutturare. Ma di questo vorrei che te ne parlasse Silvia, che ha fatto nascere un’Associazione proprio con questo obbiettivo.

Detto fatto!

Lo step successivo: contatto Silvia Canfailla. La mia “indagine” prosegue…

La tortura a Silvia

Silvia, quando e perché nasce l’Associazione Acqua Viva?
Nasce a settembre 2020. È una Associazione di Promozione Sociale, di cui sono presidente. Ogni anno per la Festa della Madonna vengono alla chiesina – io abito di fronte – gli abitanti del posto, gli anziani raccontano le storie locali, è una giornata dedicata alla memoria e alla valorizzazione di questo luogo speciale. Ho pensato di costituire l’Associazione per creare un vero e proprio punto di aggregazione per studi e dialoghi interreligiosi, culturali, interregionali. Il luogo di riferimento centrale di questo punto di aggregazione è la chiesina.

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Davanti al portone, guardando verso sinistra si intravede il panorama versiliese

Progetti futuri?
Al momento è fondamentale ristrutturare il tetto che sta crollando, al fine di mettere la chiesa in sicurezza. Dopo, si potrà restaurare tutto il resto. Il progetto è un intervento conservativo mirato a rifare il tetto esattamente come era prima. I due tecnici che se ne stanno occupando sono l’architetto Giacomo Cordoni e l’ingegnere Andrea Raffaelli.

Quanti euro servono per il tetto?
Vanno raccolti inizialmente circa 75mila euro.

Lanciamo l’appello?
Sì! Se ci leggono sponsor privati interessati, possono scrivermi all’indirizzo e-mail acquaviva.aps@gmail.com o contattarmi anche attraverso la pagina Facebook Acqua Viva. Chissà… Magari tra i lettori c’è qualcuno sensibile all’argomento che potrebbe accogliere questa richiesta di aiuto!

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Chi sono i “torturati”

Chi è Riccardo Francalancia Vivanti Siebzehner

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Riccardo Francalancia Vivanti Siebzehner

Nato a Viareggio il 16 aprile 1983.
Passione: da circa 13 anni cultore di storia locale. È uno dei fondatori dell’Associazione Culturale Terra di Viareggio, con cui ha curato pubblicazioni e articoli di storia locale, così come per l’Istituto Storico Lucchese. Insieme a Claudio Lonigro ha pubblicato “Terra di Viareggio. Stato delle anime della cura di Viareggio 1705-1714” e “Giuseppe Genovali. Della origine di Viareggio e fatti più rimarchevoli di storia viareggina”. Ha curato il free press sulla storia viareggina per Terra di Viareggio. Ha scritto, su una pubblicazione dell’Istituto Storico Lucchese, un articolo di approfondimento sul personaggio conosciuto a Viareggio come Principe di Carovigno.
Lavoro: dal 2015 si occupa dell’azienda di famiglia, il biscottificio I Fortini, insieme al padre Giovanni. Se siete curiosi di vedere come arrotola i biscotti a mano (sì, a mano!), vi consiglio di andare a curiosare sui profili social. Attenzione perché esiste anche un profilo Facebook fake! I profili ufficiali sono questi:
Pagina Facebook I Fortini – biscotti artigianali
Profilo Instagram I Fortini – biscotti artigianali

Chi è Silvia Canfailla

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Silvia Canfailla

Nata a Empoli nel 1960. Vive a Viareggio dal 1968.
Lavora nella pubblica amministrazione. Si è specializzata come psicomotricista funzionale, attività che svolge da volontaria. È facilitatrice di gruppi di auto aiuto sull’elaborazione del lutto.

L’Associazione di Promozione Sociale Acqua Viva

Ha l’intento di proporre attività che mirino alla riscoperta della storia e delle tradizioni locali, intese come rinnovamento dei valori umani essenziali per la cura e il rispetto delle persone, degli animali e del territorio. Inoltre si prefigge di promuovere attività che possano sviluppare fratellanza sociale e spirituale.
Per questo motivo vuole fare rivivere l’Oratorio della SS. Annunziata, restaurandone il tetto in modo da renderlo agibile al pubblico, non solo perché rappresenta una importante parte storica di Massarosa, ma anche per crearne il fulcro delle attività.

Come si arriva all’Oratorio della SS. Annunziata

Da Piano di Mommio, dalla via Sarzanese. All’altezza del bivio per la discoteca Papillon, si prende la strada che va in direzione monti, si percorre tutta fino in fondo, poi si gira a sinistra. Procedendo a diritto, si incontra una strada sterrata. Se siamo in auto, si parcheggia e si procede a piedi sulla strada sterrata. Dopo qualche minuto a piedi – mi sento di consigliarvi di indossare scarpe comode! – seguendo la strada, incontrate la chiesina. È molto suggestivo andare al tramonto, perché c’è una bella vista sul panorama versiliese.

Definizione tecnica della salita per la chiesa: secondo la classificazione Cai, il percorso rispecchia i parametri del “sentiero escursionistico”. Quindi adatto a tutti, rispetto alla partenza da Piano di Mommio e l’arrivo a Mommio Castello. Il tratto che arriva fino alla chiesa si potrebbe definire anche “turistico”. Per capire meglio: le categorie assegnate dal Cai sono: T turistico, E escursionistico, EE escursionistico esperto, EEA escursionistico esperto attrezzato. Il sentiero fa parte della rete “Camaiore Antiqua”.

In mezzo agli ulivi secolari. E tutto intorno, il silenzio…

Per contattare l’Associazione Acqua Viva:
e-mail acquaviva.aps@gmail.com

FOTO DI CINZIA DONATI E DELL’ASSOCIAZIONE ACQUA VIVA

Li torturo tuttiiiii!!!
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