Ultimo aggiornamento 18 Maggio 2022
L’INTERVISTA
pubblicata sul magazine Paspartu 1 gennaio 2014
Leandro Manuel Emede e Nicolò Cerioni, un duo giovane e creativo, in viaggio tra video e styling.
Lavorano con artisti conosciuti e non, tanto per fare solo qualche nome: Jovanotti, Laura Pausini, Franco Battiato.
Li abbiamo incontrati a Torre del Lago Puccini, in occasione di “Boomart Music & Art Festival”, evento multidisciplinare dedicato alle nuove tendenze dell’arte e della musica.

La tortura!
D: Leandro, hai iniziato lavorando con Oliviero Toscani: questo lavoro lo hai proprio voluto…
LE: Ho iniziato lavorando a Pisa circa 5/6 anni fa, con Oliviero Toscani. Mi occupavo di videoclip, poi mi sono staccato e ho aperto lo studio Sugarkane a Milano con Nicolò Cerioni.
D: Nicolò, tu invece come hai iniziato?
NC: Io vengo da un settore un po’ diverso dal video. Faccio lo stylist. Lavoravo a MTV, dove curavo l’immagine dei personaggi. Quando MTV ha chiuso, sono passato a Sky, poi a X Factor, volevo fare sempre di più. Quando ho incontrato Leandro, è nato il nostro studio.
“Passiamo le notti su YouTube! Secondo noi è la più grande invenzione di tutti i tempi. Siamo onnivori”
D: Spiegateci come vi gestite
NC: La cosa viene molto naturale, perché abbiamo una visione comune della cultura pop, intesa proprio come cultura popolare. Siamo una generazione cresciuta con MTV, parlo di noi cresciuti in Italia, forse per Leandro è diverso perché è cresciuto in Argentina. Per noi vissuti negli anni Ottanta, il video era una cultura, si aspettava che uscisse.
D: Leandro, come nasce l’idea? E poi, dopo che è nata, cosa succede?
LE: Succede così: ci chiamano perché qualcuno vuole un video su una canzone. Si inizia lavorando sulla canzone e si cerca di tirare fuori l’idea. Si presenta uno storyboard, che in pratica racconta cosa accade nel video. A volte per fare tutto ciò si passa dalla casa discografica oppure si va direttamente dall’artista.




D: È vero che a volte la casa discografica tende ad appiattire il personaggio e a non farlo uscire da certi canoni imposti?
NC: C’è da fare una distinzione. Ad esempio Inghilterra, Spagna, Francia, Germania sono paesi con mercati discografici molto floridi e per loro l’immagine del personaggio è molto importante. Da noi invece le case discografiche sono in crisi, non voglio certo dare tutta la colpa a loro, perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, ma in Italia la situazione è molto diversa, in effetti. Le figure che stanno intorno all’artista sono un po’ svalutate in seguito a questa crisi. Noi, non dico che ci imponiamo, ma quando ci chiamano intendiamo seguire il nostro stile.
D: Raccontateci qualcosa sul video de “La notte dei desideri” di Jovanotti
NC: Lo abbiamo realizzato tre anni fa. Avevamo aperto lo studio da poco. Il budget a disposizione era pochissimo e infatti nel video emerge proprio questa immagine low budget che va a cozzare con l’immenso guardaroba che Lorenzo sfoggia. Ci sono addirittura venti cambi di abito, firmati e non, composti da cose molto originali. Il low budget che avevamo a disposizione lo abbiamo speso tutto per il trasporto di questi abiti! Per il resto, eravamo solo io, Leandro, Lorenzo e altre due persone.
D: Invece “Ti porto via con me”, sempre di Jovanotti, è molto diverso
NC: Per quello avevamo un budget molto più alto e 50 persone sul set. Abbiamo scelto lo spazio dove Fendi fa le sfilate di moda, che era lo spazio della Fondazione Pomodoro, molto bello. Bisogna dire comunque che un video con poco budget e uno con budget alto, in fase di realizzazione funzionano esattamente nello stesso modo.








Sono Cinzia.
Faccio – con calma! – la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera.
Amo intercettare e raccontare persone, personaggi e luoghi da scoprire attraverso le interviste, che chiamo scherzosamente “torture”!
Sono appassionata di tecniche e interventi mirati a dare visibilità, come ad esempio la tortura personalizzata o il corretto uso dei social.
Contattami! oppure guarda i miei servizi qui
D: Quindi l’idea vi viene ascoltando il testo della canzone
LE: Sì. C’è chi dice che, se nella canzone si parla d’amore, bisogna vedere un ragazzo e una ragazza che corrono felici su un prato e poi si incontrano eccetera eccetera… A me invece piace seguire la musica e capire cosa potrei vederci dentro.
D: Una volta fatto, il video viene rielaborato usando la tecnologia?
LE: Per fare un esempio, nel caso di “La notte dei desideri”, sul set eravamo io, Nicolò, Lorenzo, una truccatrice e un’assistente. Tutto molto semplice. Mentre in “Ti porto via con me” c’era uno staff di 50 persone che ci ha imposto un grande lavoro direttamente sul set, anche solo per aspettare che arrivassero tutti. E poi c’è stato anche un grande lavoro di post produzione, ad esempio per nascondere i cavi che nel video permettono a Lorenzo di volare. Nel primo video non è stato corretto niente, ciò che si vede è ciò che effettivamente abbiamo girato. Nel secondo video, dove Lorenzo appare dorato e tutto l’ambiente intorno invece è argentato, ci abbiamo lavorato molto successivamente. In ogni caso, con artisti come lui, non c’è niente di improvvisato, tutto è studiato.
“Poi per questo mestiere servono idee, serve non avere paura ad approcciarsi con le persone e serve tanta tanta umiltà”
D: Come lo avete agganciato?
LE: Quattro anni fa eravamo a Los Angeles a fare un corso. Un giorno eravamo al mare e abbiamo visto su Twitter che Lorenzo era in zona. Gli abbiamo mandato una e-mail per chiedergli se ci permetteva di registrare le due serate di concerto previste. Lui ha risposto che potevamo farlo e siamo andati alle due serate, riprendendo tutto. Poi abbiamo realizzato un documentario e glielo abbiamo mandato. Gli è piaciuto molto e, all’epoca, ci disse che lo avremmo seguito in tour. Lì per lì c’è stato il nostro entusiasmo iniziale, poi il tempo è passato e ce ne siamo quasi dimenticati, invece poi è successo davvero!




D: Tra realizzare un videoclip e un documentario che differenza c’è?
LE: La mole di lavoro è diversa. Il documentario su un concerto è molto più difficile, anche se molto simile.
D: Raccontateci l’esperienza con Laura Pausini
LE: Con Laura abbiamo realizzato un dvd live e un videoclip. Il contatto con lei è nato più o meno nello stesso modo: ha visto i lavori fatti con Lorenzo e ci ha contattati. Siamo andati ad incontrarla a Parigi e ci ha detto che le sarebbe piaciuto un video fatto da noi.
D: Come avete proceduto?
NC: Bisogna dire che Laura Pausini era un nostro obiettivo perché, che piaccia oppure no, è uno degli artisti italiani più conosciuti all’estero. Quando ci ha affidato la realizzazione di un video, abbiamo pensato che dovevamo lasciare il segno, fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto con lei. Abbiamo girato il video a Perugia. Lei ha dei tempi tecnici molto lunghi. Aveva una canzone molto bella di Ivano Fossati, “Troppo tempo”, che parla di amore e, a un certo punto, lei parla con Dio. Come in tutti i nostri video, abbiamo usato accessori di artisti emergenti europei. In questo caso abbiamo scelto un’artista tedesca che realizza corsetti di pelle un po’ tipo sadomaso. Se guardate il video, non si era mai vista una Pausini così!




D: Ha accettato subito la proposta di questo look, insolito per lei?
NC: Non ci aspettavamo che le piacesse subito la nostra proposta, anzi: pensavamo non avrebbe mai accettato! E comunque dobbiamo dire che questo video ha scatenato una debacle incredibile tra la Pausini e i suoi fan divisi in due fazioni: una dei fan che vogliono che lei rimanga come è e l’altra che vuole novità.
D: Con Franco Battiato come avete lavorato?
LE: Per me è il più grande artista che esista, perciò quando abbiamo saputo che potevamo proporgli qualcosa, personalmente ero molto contento! La canzone che dovevamo usare, “Quand’ero giovane”, cita luoghi particolari di Milano. Potevamo andare a girare in quei posti, era la cosa più semplice da fare, ma anche la scelta più scontata. Allora abbiamo deciso di portare Battiato in un mondo immaginario, usando una tecnica mai usata nei videoclip, che unisce una telecamera normale e una telecamera collegata a una X-Box. È venuto fuori un risultato molto particolare e strano.
D: Come vi siete approcciati a lui, considerato il Maestro?
LE: Ci conosceva già, perché tempo fa abbiamo girato con lui un documentario su Telesio. Bisogna dire che è un artista che non fa tanti videoclip. Quando gli abbiamo proposto il nostro lavoro, era gasatissimo! È una persona fantastica, aggiornatissimo su tutto. In fase di lavorazione, ha voluto sapere tutto di come funzionava la tecnica che abbiamo usato. Dobbiamo dire che, in questo senso, è un artista davvero fantastico!




D: Con artisti, diciamo più ‘off’, come vi approcciate?
NC: Premetto che ovviamente sarebbe bello lavorare solo con i grandi e lavorare ogni tanto solo con quei giovani in cui crediamo. Voglio fare un esempio: Maria Antonietta è una cantante indie, che viene dal rock e dal punk. È successo che abbiamo ascoltato la sua canzone “Saliva” e l’abbiamo contattata per il videoclip. Lei non aveva budget, perché essendo una vera indie, non ha budget. Le abbiamo proposto un video totalmente opposto rispetto al suo genere, considerando che lei ha la fissa delle icone sacre (suo padre, per lavoro, le dipinge) e che ha un grande tatuaggio che raffigura Giovanna D’Arco. Abbiamo puntato su queste sue caratteristiche, usando, per girare, una lente particolare che rende un effetto stranissimo. E’ un video semplicissimo, ma anche molto particolare.
D: E Nesli?
NC: Nesli è fratello di Fabri Fibra. Lo abbiamo contattato, in modo molto semplice e diretto, su Twitter, dicendogli: “Siamo tuoi fan e vorremmo fare un video con te” e lui ha detto: “Ok!”. Nel video, della canzone “Davanti agli occhi”, lui prende delle botte virtuali e perde sangue. All’inizio è stato censurato perché lui doveva partecipare a Sanremo e un video di quel genere era ‘disdicevole’.
D: Come vi ispirate?
NC: Passiamo le notti su YouTube! Secondo noi è la più grande invenzione di tutti i tempi. Siamo onnivori. Pensiamo che nel nostro lavoro non esista il trash, in tutto c’è una possibilità di ispirazione, anche nella tv peggiore. Possiamo dire che, ad esempio, se prendiamo il “Grande Fratello”, che è un prodotto che non ci piace e non ci interessa, bisogna considerare che, se è visto da 7 milioni di persone, vuol dire che ha qualcosa che dobbiamo prendere almeno in considerazione.




D: Cosa guardate su YouTube?
NC: Tutto! Anche video coreani, per esempio. In tutto troviamo ispirazione: film, video, fumetti.
D: Usate molti effetti speciali?
LE: Pochissimi. Siamo molto semplici.
D: Esistono scuole o percorsi per imparare il vostro mestiere?
LE: Secondo me non esistono scuole. Ad esempio io ho fatto tantissimi video con amici, ho rotto mille computer, ho fatto corsi di aggiornamento. Penso che la scuola migliore sia quella di lavorare tanto! Poi per questo mestiere servono idee, serve non avere paura ad approcciarsi con le persone e serve tanta tanta umiltà.
D: Già, l’umiltà
NC: Sai l’artista ha un ego un filo superiore al tuo! (ride) Bisogna stare attenti a lavorare con loro. Noi dobbiamo dire che Lorenzo e Laura Pausini sono persone splendide e normali, con cui si parla benissimo. Fa soddisfazione vedere che loro riconoscono molto le persone che lavorano con loro.
D: Progetti futuri
NC: Abbiamo in mente un progetto mitico con una leggenda della musica italiana. Non voglio dire chi è per adesso, posso dire che è una donna e che è un autentico mito. Poi faremo delle cose all’estero…




Chi sono Leandro e Nicolò
Sugarkane è un duo creativo formato da Leandro Manuel Emede e Nicolò Cerioni. Crea video musicali, dvd live, editoriali, foto, fashion video e molto altro. La missione di Sugarkane è quella di materializzare gli universi delle loro visioni e intrattenere lo spettatore, mettendo in ogni singola opera tutto l’amore di cui sono capaci.
Leandro Manuel Emede
È nato a San Isidro, (Buenos Aires, 1980). Ha studiato Grafica Pubblicitaria e Music Video Production presso la University of Southern California, School of Cinematic Arts di Los Angeles. Dal 2006 al 2010 è stato responsabile video de La Sterpaia, studio fondato e diretto da Oliviero Toscani. Nel 2009 firma la regia di “Wart” e “Anorexia. Storia di un’immagine”. Questi due film, che sono stati presentati al Locarno Film Festival e al Miami International Film Festival come International Premiere, sono stati in concorso per il David di Donatello rispettivamente nella categoria Cortometraggi e Documentari.
Nicolò Cerioni
Nasce nelle Marche, in Italia. Studia a New York e poi a Milano, dove si diploma all’Istituto Europeo di Design. Nel 2008 entra a far parte del team styling di MTV, dove si occupa dello styling dei programmi. Nel frattempo le collaborazioni si estendono anche ad altri canali televisivi: lavora a numerosi programmi tra cui la prima serie di X Factor su Rai Due. La passione per la musica ha sempre contaminato il cammino professionale di Nicolò, passione che lo porta a lavorare con major discografiche come Emi, Sony e Universal per lo styiling e il coordinamento immagine di artisti per copertine di album, servizi fotografici promozionali e apparizioni televisive come il Festival di Sanremo.
Tra i clienti di SUGARKANE STUDIO ci sono: Sony Music Italia, Universal Music Italia, Warner Music Italia, Gucci, Premiata, Dolce&Gabbana, P&G, Adidas, Trident Racing e molti altri.
Tra gli artisti con cui collabora Sugarkane ci sono: Lorenzo Jovanotti Cherubini, Laura Pausini, Franco Battiato, Luca Carboni, Gianna Nannini, Gianluca Grignani e altri.
FOTO DI BEATRICE BEMI, DANIELE GHERARDI, GIACOMO MOZZI, LORENZO SIMONINI
Li torturo tuttiiiii!!!
Ti piacerebbe essere torturato, ehm… intervistato da me?
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L’intervista ti farà uscire dall’invisibilità!
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